(24-07-08) Malnutrizione, dalla povert? agli eccessi
A tavola
di Eugenio Del Toma
Sono passati circa 40 anni da quando un autorevole gruppo di ricercatori americani dimostr? che troppi soggetti ricoverati negli ospedali presentavano dati clinici di malnutrizione sottovalutati o trascurati dai medici durante il ricovero, tanto che al momento delle dimissioni il grado di malnutrizione di questi pazienti risultava non di rado peggiorato con le relative conseguenze negative sullo stato di salute.
Anche a seguito di queste osservazioni medici e chirurghi cominciarono a interessarsi della nutrizione con un impegno che ? andato crescendo per l'evidenza che un paziente malnutrito si ammala pi? spesso, reagisce meno bene alla terapia e va incontro a un maggior numero di complicanze.
Fino a pochi decenni fa la causa pi? comune di malnutrizione proteico-
energetica proveniva dalla povert? e quindi dall'insufficiente alimentazione ma le cose sono cambiate al punto che secondo l'OMS la malnutrizione per eccesso (cio? il sovrappeso e l'obesit? di cui soffrono le popolazioni pi? ricche) ha superato nel mondo la malnutrizione per difetto.
Un Indice di Massa Corporea troppo basso (<18,5 magrezza patologica) o troppo alto (25-30 sovrappeso, >30 obesit?) denota comunque problemi e pericoli per la salute umana.
Il tema della malnutrizione, per difetto o per eccesso, qualunque siano le molteplici cause che possono indurla, ? diventato ormai di primario interesse medico-sociale e proprio in questi giorni ? stato ripreso in due importanti occasioni: a Roma, nel Congresso della Societ? Italiana di Geriatria, ("Invecchiamento tra successo e fragilit?") e a Brindisi nell'International Mediterranean Meeting su "Nutrition and Metabolism" indetto dalla Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica.
Non posso sintetizzare in poche righe due eventi cos? interessanti ma mi
sembra giusto informare i lettori che ormai disponiamo di studi scientifici sul fatto che il decadimento fisiologico della terza e quarta et? pu? essere rallentato considerevolmente dal sinergismo insito in una sobria ma completa alimentazione, correttamente adeguata ad uno stile di vita attivo che preveda ogni giorno la giusta "dose" di attivit? motoria.
Un confronto sui pi? importanti parametri (capacit? respiratoria, efficienza cardiaca, potenza e resistenza muscolare) fra soggetti deliberatamente o necessariamente sedentari con dei coetanei muscolarmente attivi mostra un declino biologico molto pi? rallentato in questi ultimi, al punto che potremmo definirli biologicamente meno vecchi di 10-15 anni.
Resta un fatto eccezionale che un ottantenne abbia potuto concludere la
maratona in 4 ore e 10 minuti ma ? un buon messaggio per tutti che sia in crescita il numero degli anziani dediti non solo alle passeggiate ma anche al golf, al cicloturismo, al tennis o anche al ballo.
Fonte: repubblica.it
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