(26-08-08) SPORTIVI O SEDENTARI?. CON L'ESTATE 4 ITALIANI SU 5 INSODDISFATTI FORMA FISICA
Sportivi o sedentari? Dalle analisi condotte dal Centro studi di
Technogym, la leader mondiale del settore delle attrezzature sportive, emerge che gli italiani fanno poco movimento. Il benessere e la forma fisica vengono trascurati, anche se aumenta il numero di quanti via via modificano il loro stile di vita in meglio.
Le varie ricerche, elaborate dal centro studi Technogym, confermano le
tendenze. All'arrivo dell'estate, quattro italiani su cinque sono insoddisfatti della propria forma fisica e affrontano il cambio di stagione con un senso di inadeguatezza e scontentezza.
Il recente studio condotto dall'associazione 'Donne e qualita' della vita' su un campione di 300 persone di eta' compresa tra i 30 e i 50 anni rivela il profondo senso di disagio associato all'esibizione del proprio corpo in pubblico: il 35% delle persone intervistate manifesta un senso di depressione perche' ritiene di non corrispondere al proprio ideale estetico.
Gli inestetismi piu' fastidiosi risultano essere cellulite e smagliature per
le donne, la pancetta per gli uomini, il tessuto adiposo delle braccia e la
gobbetta sul naso per entrambi. L'insoddisfazione diffusa di un popolo di norma attento all'estetica e al look si colloca in un quadro generale della salute del paese non allarmante, pur meritando comunque attenzione, secondo i risultati di una ricerca commissionata dall'Unione Europea sull'obesita'.
Lo studio, condotto su un campione di circa 1.000 persone in 25 paesi
dell'Unione, ha calcolato l'IMC (indice di massa corporea) del cittadino medio, per stilare una classifica dei paesi piu' sani. Per essere considerato in salute, un individuo deve registrare un indice tra 18,5 e 25, tra 25 e 30 si e' sovrappeso, oltre 30 si e' obesi. I risultati della ricerca rivelano che l'Italia e la Francia sono i paesi piu' magri e piu' sani (con rispettivamente un IMC medio di 24,3 e 24,5), ma a livello europeo la situazione peggiora: la maggior parte dei paesi europei (20 su 25) si classifica come sovrappeso ( Malta 26,6 - Grecia 25,9 - Finlandia 25,8 - Lussemburgo 25,7 -Ungheria 25,6).
Nonostante le cifre siano eloquenti, solo il 38% dei cittadini europei si
considera sovrappeso e indica la vita sedentaria e la mancanza di attivita' fisica come ragioni principali della propria condizione fisica non perfetta.
Solo un terzo della popolazione dichiara infatti di fare sport con regolarita' e l'obesita' sta diventando una delle priorita' nell'agenda dei paesi europei.
Secondo i dati Istat del 2007 solo il 30% della popolazione italiana pratica un'attivita' sportiva: il 21% lo fa in modo continuativo, mentre il 10% solo saltuariamente. Circa il 29% degli italiani che non praticano sport svolgono comunque un'attivita' fisica contro il 40% che invece si definisce sedentario.
L'indagine precisa che una regolare attivita' fisica non solo aiuta a
migliorare lo stato di salute e la soddisfazione di se stessi, ma contribuisce anche a sviluppare i rapporti sociali. Negli ultimi 10 anni gli sportivi sono aumentati dell' 1,8%, mentre i sedentari del 3%, contro una crescita generale della popolazione dell'1,5.
Italiani piu' sportivi quindi, ma l'aumento degli inattivi e' comunque
macroscopico, non solo come conseguenza dell'invecchiamento della societa', ma anche a causa della riduzione della fascia mediamente attiva (-3,4%). Con oltre il 36% di persone che praticano attivita' fisica nel tempo libero, il Nord ed in particolare il Nord-est si attesta come la parte piu' sportiva d'Italia, segue poi il Centro che resta nella media nazionale con circa il 30% mentre nel Meridione e nelle Isole la percentuale di sedentari supera il 50%.
Per quanto riguarda le fasce d'eta', sono i giovani quelli che praticano piu' sport, in particolare i maschi tra gli 11 e i 14 anni e le femmine tra i 6 e i 10. In generale, i maschi praticano piu' attivita' sportiva (37%) rispetto alle donne (24%), ma dai 45-54 anni queste differenze si attenuano.
PIU' SPORT CONTRO IL DISAGIO PSICOLOGICO - Un recente studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, condotto su piu' di 19.000 persone tra uomini e donne, ha indagato sul legame fra stato mentale e attivita' fisica svolta.
I partecipanti hanno annotato ogni tipo di esercizio fisico svolto, dalle
passeggiate allo sport, dal giardinaggio ai lavori domestici, specificando
frequenza e intensita'. 3.200 partecipanti soffrivano di difficolta'
psicologica di livello elevato e dalla ricerca e' emerso che l'attivita' fisica
svolta per almeno 20 minuti la settimana e' associata ad un minore rischio di disagio psicologico. "Essere attivi puo' aiutare a gestire lo stress- dice Mark Hamer, ricercatore all'University College London's Department of Epidemiology, che ha partecipato all'indagine- pertanto il consiglio e' di attenersi alle attuali linee guida, che suggeriscono almeno 30 minuti di esercizio da moderato e intenso cinque volte a settimana". Secondo l'IHRSA - International Health & Raquet Sport Associtation -, l'attivita' fisica protegge contro la depressione e l'attivita' sportiva nelle scuole riduce il rischio di stress e depressione in eta' adulta. Da uno studio durato 10 anni, e' dimostrato che l'esercizio fisico regolare e' molto raramente associato a casi di depressione sia riferita
spontaneamente che diagnosticata dai medici. Inoltre, l'attivita' fisica
regolare riduce i sintomi depressivi e migliora il benessere emotivo: e' stata infatti trovata una correlazione fra l'attivita' cadio-respiratoria e la
riduzione della depressione unita a un miglioramento del benessere emotivo.
CHI FA SPORT RESTA GIOVANE PIU' A LUNGO - Uno studio condotto su piu' di 2000 coppie di gemelli da Lynn Cherkas del King's College di Londra ha riscontrato che tre ore e mezza di attivita' fisica settimanale possono cambiare l'eta' biologica dell'organismo, facendola risultare fino a 10 anni piu' giovane rispetto a quella di chi conduce una vita sedentaria. Lo studio si e' basato sull'osservazione dei telomeri, brevi sequenze di Dna poste agli estremi dei cromosomi e che proteggono questi dall'usura del tempo. La lunghezza dei telomeri si riduce man mano che le cellule si riproducono e puo' indicare l'eta' delle cellule stesse e quindi, su piu' larga scala, dell'organismo. Ai volontari e' stato fatto compilare un questionario in cui dovevano descrivere il loro stile di vita, la pratica sportiva e le abitudini alimentari.
Dai risultati e' emerso uno stretto legame tra la lunghezza dei telomeri e l'attivita' fisica. In media si e' visto che, tra chi praticava sport per
almeno 3 ore e mezza a settimana e chi conduceva una vita del tutto sedentaria, la differenza corrispondeva a circa dieci anni. Secondo quanto riportato dall'IHRSA - International Health & Raquet Sport Association - un nuovo studio in campo di endocrinologia ha stabilito che l'esercizio fisico e' piu' determinante del peso nel determinare la longevita' dei diabetici di sesso maschile. I ricercatori hanno studiato 2.690 pazienti diabetici per un periodo di sette anni, la maggior parte dei quali sovrappeso o obesi, e hanno rilevato che chi praticava piu' esercizio fisico, sia che avesse un peso forma o fosse sovrappeso, aveva il 40% in meno di probabilita' di morte rispetto a chi non
faceva esercizio fisico. Fra gli obesi, la percentuale saliva la 52%
L'IHRSA riferisce inoltre i risultato di uno studio giapponese, secondo il
quale le persone che praticano attivita' fisica hanno meno probabilita' di
quelle sedentarie di sviluppare vari tipi di tumore, specialmente al colon, al fegato, al pancreas per quanto riguarda gli uomini e allo stomaco nel caso delle donne.
Gli uomini piu' attivi hanno il 13% in meno di probabilita' di sviluppare un tumore rispetto quelli meno attivo. Fra le donne la differenza sale al 16%.
Uno studio brasiliano ha inoltre dimostrato che un moderato esercizio
aerobico puo' ridurre l'ansia e migliorare la qualita' del sonno di pazienti
che soffrono di insonnia.
E' risultato infatti che chi pratica una moderata attivita' aerobica vedeva
ridursi il tempo di veglia del 36% e aumentare il tempo totale di sonno del 21%, con una diminuzione del livello di ansia del 7%. Secondo quanto riportato dall'IHRSA, l'attivita' fisica anche moderata riduce la stanchezza, il mal di schiena e la costipazione nelle donne: l'esercizio fisico diminuisce significativamente queste patologie croniche su tutte le fasce di eta' (campioni: 14.202 dai 18 ai 23 anni, 13.609 dai 45 ai 50 e 11.400 dai 70 ai 75). Inoltre, al crescere del peso aumenta il rischio di asma, secondo quanto risultato da un'indagine condotta su un campione totale di 333.102 soggetti.
Gli individui con indice di massa corporea superiore a 25 (sovrappeso) hanno il 50% in piu' di possibilita' rispetto agli altri di diventare asmatici.
Gli iscritti a palestre generalmente hanno maggiori probabilita' di seguire stili di vita salutari: dopo aver analizzato 236 iscritti a palestre e 302 non iscritti, le ricerche hanno indicato che gli iscritti sono piu' attenti al proprio stato di salute e regolarmente si sottopongono a visite mediche e controlli.
Gli uomini che fanno regolarmente esercizio fisico hanno il 30% in meno di probabilita' di sviluppare disfunzioni erettili, secondo uno studio durato 14 anni e che ha preso in considerazione circa 22.000 uomini di eta' compresa fra 40 e 75 anni. Gli individui a rischio di disfunzioni erettili sottoposti a regolare attivita' fisica hanno mostrato notevoli benefici.
BENESSERE E TERZA ETA' - La trasformazione demografica che ha investito la societa', cambiando stili e abitudini, ha rivoluzionato anche il concetto di Terza eta'. Oggi una fascia sempre piu' ampia della popolazione e' composta da anziani che rispetto alle generazioni precedenti di loro coetanei sono molto piu' attivi. L'inattivita' un tempo legata alle classi di eta' over 60 e' stata sostituita da un impegno maggiore sia nel campo lavorativo, con l'innalzamento dell'eta' pensionabile, sia per quanto riguarda il tempo libero e gli
interessi. Molti arrivano in buona salute sino a circa 75 anni, eta' in cui
possono manifestarsi malattie degenerative (mancanza di calcio, problemi di artrosi, di cuore ecc). Per vivere meglio la vecchiaia e' fondamentale prepararsi adottando buone norme dietetiche, fisiche e psicologiche gia' dai cinquant'anni. Praticare attivita' fisica facendo una passeggiata o andando in palestra, seguire una dieta equilibrata e ricca di sostanze antiossidanti, tenere allenata la memoria attraverso esercizi che stimolano la mente sono alcuni degli accorgimenti che aiutano a vivere meglio. Uno studio condotto da IHRSA - International Health & Raquet Sport Association - ha dimostrato che l'esercizio fisico regolare riduce la possibilita' di sviluppare problemi collegati all'artrite: per chi soffre di artrite, la mancanza di movimento puo' aggravare la malattia. Una ricerca che ha coinvolto 3.554 uomini e donne di eta' compresa fra 53 e 63 anni ha scoperto che, fra chi gia' soffre di artrite, l'attivita' fisica regolare - sono sufficienti 30 minuti di attivita' 5 giorni a settimana - riduce del 10% la possibilita' di peggioramento delle condizioni patologiche.
Inoltre, le funzioni cognitive migliorano nelle donne che praticano anche
solo 1 ora e mezza di camminata alla settimana: uno studio basato su 18.766 donne di eta' compresa fra i 70 e gli 81 anni ha rilevato non solo che l'esercizio regolare puo' migliorare l'attivita' cerebrale, ma anche ridurre il rischio di decadimento cognitivo del 20%. Allenarsi almeno 15 minuti 3 giorni a settimana riduce il rischio di demenza senile e Alzheimer del 40%: uomini e donne oltre i 65 anni attraverso l'esercizio fisico hanno drasticamente ridotto la possibilita' di sviluppare condizioni di demenza senile o Alzheimer. DALL'UE LIBRO BIANCO SULL'ATTIVITA' FISICA CONTRO L'OBESITA' - In seguito alle proposte contenute nel Libro Bianco 'Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesita'' presentato il 30 maggio 2007 dalla Commissione Europea, il Parlamento europeo ha adottato
delle conclusioni riguardanti la promozione della salute attraverso
l'educazione a un'alimentazione corretta e all'attivita' fisica. Infatti negli
ultimi tre decenni i livelli di obesita' e sovrappeso sono notevolmente
aumentati ed in particolare nel 2006 la percentuale di bambini con problemi di sovrappeso ha raggiunto il 30%. Il Parlamento in questo modo sollecita direttamente gli Stati membri ad agire. Secondo i risultati della consultazione effettuata dall'Unione Europea alla fine del 2006, i disturbi connessi all'obesita' pesano per il 7% sui costi sanitari dell'UE ed interessano il 27% degli uomini e il 38% delle donne. Nel maggio 2007 e' stato presentato dalla Commissione Europea il Libro Bianco sullo Sport per evidenziare il fatto che la mancanza di attivita' fisica riduce la qualita' della vita e mette in pericolo il benessere dei cittadini europei, sempre piu' colpiti da malattie croniche come il diabete e i disturbi cardiovascolari che rappresentano una spesa alta
nel bilancio sanitario dell'UE. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS) consiglia agli adulti di svolgere attivita' sportiva per 30 minuti al giorno, ai bambini per un'ora.
IN ITALIA POCA EDUCAZIONE ALIMENTARE - Un'indagine condotta dal Coni Milano ha fotografato le abitudini alimentari di 6000 bambini sotto i dieci anni, intervistati in 150 scuole elementari del capoluogo e della provincia. I risultati offrono un'immagine piuttosto sconfortante dell'infanzia, fatta di inattivita' e abitudini scorrette, ma anche di solitudine in alcuni casi. Il 23% dei bambini coinvolti infatti non pranza, mentre il 32% salta la cena.
Maschi e femmine sembrano avere dimenticato la merenda di meta' mattina (58%) e le preferenze sulla merenda del pomeriggio si concentrano su cibi poco sani, come merendine, patatine e gelati (solo il 6% consuma un frutto).
Il 28% non fa colazione e un altro 18% non ha abitudini stabili al riguardo.
Infine il 72% di essi, soprattutto le bambine, consuma i pasti da solo e li
vive come un obbligo del tutto privo di implicazioni conviviali. Condotta dal Coni Milano, l'indagine rientra in un percorso di analisi intrapresa nel 2004 e proseguita nel 2006 e 2007 sugli aspetti funzionali, alimentari e sociali dell'attivita' sportiva, a cui sono state dedicate piu' di 6 mila ore di attivita'. In tutto sono stati monitorati 36 mila bambini: ne sono stati
indagati le abilita' motorie, le abitudini alimentari e infine gli aspetti di
relazione e sociali connessi al problema del peso, obesita' e sottopeso. L'80 per cento dei bambini milanesi che praticano sport (solo il 50 per cento della popolazione di 10 anni) puo' vantare comportamenti e salute migliori dei coetanei inattivi: l'80 di essi si alimenta correttamente e piu' del 90 per cento gode di ottima salute...
Fonte: www.clandestinoweb.it
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