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Le ricerche di Gerona 2005

(01-09-08) Pi? omega-3, meno ictus




Nella ricerca si ? riscontrato come le persone che mangiavano tonno o altri pesci ricchi di acidi grassi omega-3 (chiamati DHA ed EPA) almeno tre volte alla settimana mostravano un rischio di incorrere nelle lesioni cerebrali con un rischio inferiore del 26 per cento rispetto a coloro che dichiaravano di non mangiare pesce regolarmente Mangiare tonno e altri tipi di pesce pu? abbassare il rischio di declino cognitivo e di ictus negli anziani in buono stato di salute: ? questa la conclusione di uno studio pubblicato sull?ultimo numero di ?Neurology" organo ufficiale dell?American Academy of Neurology.

Nello studio sono stati reclutati 3660 soggetti di et? maggiore di 65 anni
che sono stati sottoposti a prove strumentali per rivelare la presenza
eventuale di ictus di lieve entit? o di piccole lesioni in grado di determinare perdita di capacit? cognitive o demenza. Le prove sono poi state ripetute cinque anni dopo su 2313 partecipanti, somministrando al contempo alcuni questionari per verificare le abitudini alimentari dei soggetti.

Si ? cos? riscontrato come le persone che mangiavano tonno o altri pesci ricchi di acidi grassi omega-3 (chiamati DHA ed EPA) almeno tre volte alla settimana mostravano un rischio di incorrere nelle lesioni cerebrali con un rischio inferiore del 26 per cento rispetto a coloro che dichiaravano di non mangiare pesce regolarmente. Il consumo di pesce solo una volta alla settimana, invece, era correlato a una diminuzione del rischio del 13 per cento e complessivamente gli amanti della cucina di pesce mostravano minori cambiamenti nella materia bianca del cervello.

"Sebbene mangiare tonno e altri tipi di pesce sembri proteggere dalle perdite di memoria e dall?ictus, lo stesso non si pu? dire dei soggetti che consumano regolarmente pesce fritto?, ha spiegato Jyrki Virtanen, dell?Universit? di Kuopio, in Finlandia, che ha partecipato allo studio. "Occorrono pi? ricerche
per determinare perch? queste specie ittiche abbiano effetti protettivi, ma gli omega-3 EPA e DHA sembrano essere i migliori candidati.?

I maggiori livelli di DHA e di EPA sono stati misurati nel salmone, nel
merluzzo, nelle aringhe, nelle sardine e nelle alici. (fc)

Source: http://lescienze.espresso.repubblica.it/

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