(22-11-08) Un'overdose alimentare: il cibo crea dipendenza
L'alimentazione eccessiva incide negativamente sui recettori nervosi della saziet?, che poi necessitano di uno stimolo maggiore per essere attivati. Lo scrive la prestigiosa rivista Cell, in uno studio sul rapporto tra cibo e cervello, ripreso dal Settimanale Salute di Repubblica.
La ricerca sperimentale, condotta da un gruppo di ricercatori cinesi presso l'Universit? del Wisconsin, conclude che l'eccessiva alimentazione altera l'area del cervello deputata al controllo della saziet? con l'inevitabile conseguenza di un corpo ingrassato e infiammato che a sua volta retroagisce sul cervello, infiammandolo.
Il primo, importante tassello di questa ricerca sta nell'individuazione del legame cibo-cervello. Infatti, mentre fino a poco tempo fa si credeva che il cervello fosse informato sulla stato nutrizionale del corpo solo da fattori ormonali e nervosi, oggi sappiamo che il cervello ? in grado di captare anche i segnali che provengono direttamente dal cibo. In sostanza i cibi che ingeriamo, con il loro carico di glucosio, aminoacidi e acidi grassi provenienti dalla digestione, arrivano, con il sangue, al "nucleo arcuato", l'area del cervello deputata all'integrazione di tutte le informazioni sul cibo, sia quelle nutrizionali che quelle legate ai nostri gusti e preferenze.
Da qui il cervello fa partire, verso il corpo, i messaggi che orientano il nostro atteggiamento verso il cibo, in particolare: il NPY (neuropeptide ipsilon) che ci fa cercare il cibo e l'alfa MSH (ormone che stimola i melanociti) che ce lo fa ignorare. La ricerca pubblicata su Cell dimostra che un'eccessiva assunzione di cibo altera questo meccanismo in quanto danneggia i recettori della saziet? nel nucleo arcuato. Questo spiega lo strano paradosso per cui nel sangue e nel cervello delle persone obese si registrano grosse quantit? di insulina e leptina, "ormoni della saziet?", che per? non li induce a smettere di mangiare.
In realt? il segnale di saziet? resta, ma non ? pi? efficiente il sistema di ricezione della stessa quindi ? come se ci non fosse. Con il risultato che la persona continua a mangiare e ingrassa. Ma non ? tutto. L'eccesso di insulina, leptina, glucosio e acidi grassi attiva nelle cellule immunitarie il fattore NFkB (di trascinazione nucleare) che porta i geni a produrre sostanze infiammatorie (citochine). La conseguenza ? appunto un'infiammazione dell'organismo e un danno agli organi pi? coinvolti come il fegato, la milza e il cervello stesso.
Fonte: edott.it
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