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Le ricerche di Gerona 2005

(23-11-08) Una carta italiana per il rischio cardiovascolare. Valore predittivo del colesterolo HDL.



Key words: rischio CV, colesterolo HDL

Attualmente, le strategie di prevenzione cardiovascolare suggeriscono di focalizzare gli interventi di correzione farmacologica dei fattori di rischio nei soggetti a maggiore probabilit? di incorrere in eventi futuri. Le linee guida per l'uso dei farmaci ipocolesterolemizzanti suggeriscono il loro utilizzo in soggetti stratificati per il rischio di eventi vascolari futuri, calcolato mediante algoritmi o carte del rischio. Un tale approccio permette di massimizzare i risultati del trattamento, in termini di numero assoluto di eventi evitati, e di ottimizzare il rapporto tra effetti favorevoli ed effetti indesiderati del trattamento stesso. Il progetto EuroScore ? stato disegnato per promuovere nella pratica clinica la stima del rischio cardiovascolare (RCV) mediante l'uso di carte del rischio che tengono conto dell'area di residenza. Per questo scopo sono state sviluppate carte differenti per cittadini che vivono in aree ad alto rischio (Europa Centrale e Scandinavia) o a basso rischio (Europa Mediterranea). Infatti, ? un dato consolidato che l'uso di carte di rischio "importate" da altri paesi per stratificare una popolazione tende a sovra- o sotto-stimare il RCV in modo grossolano. La disponibilit? di nuovi strumenti che includono fattori addizionali di rischio a quelli tradizionalmente utilizzati pu? migliorare la loro sensibilit? nell'individuare soggetti ad alto rischio, meritevoli di un trattamento preventivo e personalizzato, in cui ? raccomandabile anche l'uso di farmaci.
L'Italia ha una tradizione trentennale di strumenti predittivi del RCV ed ? stata prodotta la Chart Riskcard 2005 ad opera del Research Group for the Estimation of Cardiovascular Risk in Italy generata solo su studi della popolazione nazionale. L'endpoint del lavoro ? stato il primo evento cardiovascolare a 10 anni e i fattori inclusi erano: sesso, et? (45-74 anni), pressione arteriosa sistolica, colesterolo totale, diabete mellito e consumo di sigarette. Contemporaneamente ? stato prodotto uno strumento pi? complesso che includeva il valore di colesterolo ad alta densit? (HDL-C) come possibile fattore predittivo.
L'analisi dei dati (1) su nove studi di popolazione effettuati in Italia ha permesso di includere complessivamente 11260 soggetti (8054 maschi e 3206 femmine) monitorizzati per un follow up di 10 anni in cui sono stati registrati 461 nuovi eventi cardiovascolari nei maschi e 147 nelle femmine. Il modello di stratificazione del rischio ha mostrato un buon potere predittivo, con circa il 30% degli eventi nel decile e il 50% nel quintile di stima del rischio pi? elevato. L'area sotto la curva ROC, calcolata su dati interni validati, era del 72% e ha confermato una performance diagnostica favorevole del modello utilizzato.
Il valore di HDL-C si ? dimostrato un importante fattore predittivo indipendente. Infatti, per un incremento del 1% di HDL-C si ? osservata una riduzione dell'incidenza di malattie cardiovascolari in entrambe i sessi, pi? rilevante nelle femmine (- 2%) rispetto ai maschi (- 1%). Questo risultato rappresenta una novit? per le carte del rischio riferite alla popolazione italiana, ma potrebbe trovare anche un'applicazione in altre popolazioni con caratteristiche di rischio simili, come ad esempio quelle residenti nell'area mediterranea, dopo un processo di validazione che fosse in grado di dimostrarne la trasferibilit?. Il vantaggio rispetto agli strumenti di valutazione precedenti ? quello di aver attribuito al valore di HDL-C una predittivit? in grado di migliorare la determinazione del RCV dei pazienti e di conseguenza discutere con loro scelte terapeutiche pi? appropriate per la prevenzione cardiovascolare.


Bibliografia
Menotti A. et al An Italian Chart for Cardiovascular Risk Estimate Including High-Density Lipoprotein-Cholesterol Dis Manage Health Outcomes 2008;16:183-97

Fonte: univadis.it

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