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Le ricerche di Gerona 2005

(28-11-08) Quando eravamo carnivori




Meno carne e bevande alcoliche, pi? pasta, pane e cereali rispetto all'inizio degli anni '80, questo il dato principale che emerge da uno studio realizzato da Federalimentare che fotografa l'evoluzione della spesa alimentare in Italia dal 1983 a oggi


Nei frigoriferi di 25 anni fa non mancava mai la carne, prima voce di spesa del paniere alimentare con un peso pari al 33% del totale. Al secondo posto frutta e verdura (18%), poi latte, formaggi e uova (13%), pane, pasta e altri cereali (10%), olii e grassi (5%), zucchero, marmellata, sciroppi, cioccolata e pasticceria (4%), pochissimo pesce (3%), all'ultimo posto figuravano caff?, t? e cacao (2%). Analizzando il paniere alimentare di oggi si scopre che ? cambiato proprio il modo di bere: la spesa per acque minerali, bevande gassate e succhi ? salita al 5,6% del totale, rispetto all'1,3% del 1983, superando quella per gli alcolici che ? scesa al 5,1%, rispetto al 7,4%. Nello stesso arco di tempo la carne, pur rimanendo la prima voce di spesa, passa dal 33% al 22%. Sale invece la spesa per pane, pasta e altri cereali, dal 10% al 19%. Calano frutta e verdura (16%), il pesce raddoppia il suo peso nel paniere passando dal 3% al 6% della spesa alimentare totale. Rimane stabile al 13% la spesa per latte, formaggi e uova. Olii e grassi scendono al 4%, mentre zucchero, marmellata, sciroppi, cioccolata si attestano al 6%.

La spesa moderna si orienta sempre di pi? verso la rapidit? e la facilit? del consumo: in aumento i salumi affettati (+18%), i piatti pronti (+16%), specialit? a base di pane (+14%). Sughi e piatti pronti, surgelati di carne e di pesce, sostitutivi del pane hanno mostrato negli ultimi cinque anni una crescita del 47%, superati solo da altre due categorie di alimenti. Dal 2003 a oggi il carrello etnico ? cresciuto addirittura del 60%, mentre il paniere salute (prodotti dietetici, integratori alimentari) ? aumentato del 59%. Analizzando gli aspetti nutrizionali ci si accorge che negli anni '80 la crescita quantitativa e qualitativa dei consumi alimentari aveva spostato verso l'alto il conteggio delle calorie: dalle 2.546 giornaliere a persona dei primi anni '50 alle circa tremila del 1983. Mentre oggi, anche grazie a una pi? matura gestione della dieta, si ? arrivati a un intake calorico giornaliero di circa 2.200 calorie. Infine, lo studio rileva che la distribuzione moderna, supermercati e ipermercati, prevale nettamente sul dettaglio tradizionale (70% contro 30%). Non era cosi 25 anni fa, quando i numerosi negozietti di quartiere coprivano il 90% del totale mentre la grande distribuzione organizzata si attestava ad appena il 10%.

Fonte: nutrizione33

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