(24-01-09) Il caff? pu? ridurre ildeclino cognitivo
Grazie al contenuto di caffeina, il caff? ? uno stimolante in grado di migliorare la funzione cognitiva.
Oltre a questi effetti a breve termine, la caffeina pu? avere anche effetti benefici a lungo termine sulla funzione cerebrale.
Sebbene alcuni studi presentino risultati inconsistenti circa l?effetto della caffeina sulla funzione cognitiva, vi sono in letteratura studi cross-sezionali che, al contrario, forniscono evidenze a sostegno dell?associazione tra il consumo di caffeina, o di caff?, ed il miglioramento della funzione cognitiva.
Una possibile spiegazione potrebbe essere che la caffeina entra in circolo nel sangue e agisce quale antagonista dei recettori dell?adenosina A2a nel cervello, che di conseguenza stimola i neuroni colinergici. Questi neuroni proteggono contro la neurotossicit? indotta da beta-amiloidi, che sono precursori del declino cognitivo.
Lo studio FINE, al quale ha preso parte anche l?Istituto Superiore
di Sanit? ( ISS ), ha analizzato, nel corso di 10 anni, l?associazione tra
consumo di caff? ed il declino cognitivo negli uomini anziani di Finlandia,
Italia e Paesi Bassi.
L?analisi ? stata condotta seguendo per 10 anni 676 uomini sani nati tra il 1900 e il 1920 provenienti da Finlandia, Italia, e Olanda. Gli esami sono stati effettuati tra il 1990 e il 2000.
Si trattava dei sopravissuti della coorte del Seven Counties Study saminata per la prima volta nel 1960 che all?epoca era costituita da persone di et? compresa tra 40 e 59 anni.
La funzione cognitiva ? stata valutata utilizzando la scala MMSE ( Mini-
Mental State Examination ).Il punteggio assegnato variava da 0 a 30 punti; il punteggio pi? alto indicava una migliore capacit? cognitiva.
Il consumo di caff? ? stato stimato in tazze per giorno.
? stato impiegato un modello longitudinale misto per studiare l?associazione tra consumo di caff? alla linea di base e il declino cognitivo nel corso di 10 anni. Sono stati fatti aggiustamenti multipli. I modelli sono stati aggiustati per le possibili variabili di confondimento: et?, nazione di provenienza, educazione, fumo, alcol, ed attivit? fisica.
Nel corso di 10 anni, gli uomini che consumavano caff? presentavano un declino cognitivo di 1,2 punti e gli uomini che non consumavano caff? presentavano un declino addizionale di 1,4 punti ( P<0,001 ).
? stata osservata anche l?associazione tra il numero di tazze di caff?
consumate ed il declino cognitivo: il minore declino ? stato osservato con un consumo di 3 tazze di caff? al giorno ( 0,6 punti ). Questo declino ? stato 4,3 volte inferiore rispetto al declino dei non consumatori ( P<0,001 ).
Il caff? ? una delle maggiori fonti di caffeina: una tazza di caff? ne contiene circa 85 mg, quasi due volte la caffeina contenuta nel t? ( circa 45 mg ).
La caffeina sembra essere il principale componente del caff? responsabile dell?associazione inversa tra consumo di caff? e declino cognitivo.
Il consumo di caffeina ? stato associato ad un rischio inferiore di malattia d?Alzheimer e pu? migliorare le funzioni cognitive come memoria, apprendimento, controllo e stato d?animo.
Oltre alla caffeina, il caff? contiene molte altre sostanze, come il
magnesio e gli acidi fenolici, dei quali l?acido clorogenico ? quello presente in maggiore quantit?.
Il consumo di caff? aumenta le propriet? antiossidanti
nel plasma, le quali forniscono un effetto protettivo contro i radicali liberi che causano danni ossidativi ai neuroni.
Lo studio ha mostrato che negli anziani il consumo di caff? ? associato ad un declino cognitivo inferiore rispetto ai non consumatori. Consumare 3 tazze di caff? per giorno corrisponde al declino cognitivo minore.
Xagena2007
Fonte: BIF ? Bollettino d?
Informazione sui Farmaci, 2007
Neuro2007
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