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Le ricerche di Gerona 2005

(27-01-09) La dipendenza da dolci esiste, ? simile a quella da sigarette




Tesi ?estremista? di studiosi neozelandesi. L'azione sul cervello sarebbe
paragonabile a quella della nicotina


LONDRA - I dolci possono dare una vera dipendenza fisica. Questo almeno sostiene una ricerca neozelandese, secondo la quale i dolci agirebbero in modo non molto diverso, per esempio, dalle sigarette. Per Simon Thornley, ricercatore del servizio di salute pubblica regionale di Aukland, ?I carboidrati fortemente trasformati, come taluni fiocchi d'avena, i dolci e le brioches aumentano rapidamente la quantit? di zucchero nel sangue, e ci? stimola le stesse aree del cervello che sono coinvolte dalla dipendenza da nicotina e da altre droghe?.
Molti di coloro che hanno problemi di obesit?, secondo i ricercatori, non sarebbero quindi solo ?avidi? di dolci, ma, letteralmente, dipendenti. ?I
tossicodipendenti - spiega Thornley - non riescono a fermarsi perch?, anche se sono consci delle conseguenze negative del loro comportamento, hanno un bisogno fisico delle sostanze da cui dipendono. Esattamente come fanno molti fra coloro che mangiano troppi dolci?. Lo scienziato si spinge a proporre iniziative di salute pubblica analoghe a quelle messe in campo contro il tabagismo, a partire da scritte sulle confezioni di dolciumi che avvertano sui potenziali rischi.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Medical Hypotheses, ha trovato anche altri elementi che rendono affini la dipendenza da dolci a quella dalle droghe: le persone con un alto Indice di Massa Corporea (BMI) hanno un minor numero di recettori nella parte del cervello che genera sensazioni piacevoli. Una caratteristica identica nelle persone dipendenti da cocaina e alcool.


CONTROPROVE - Le conclusioni dei ricercatori neozelandesi sarebbero corroborate dai studi condotti all'Universit? di Princeton (Usa), dove sono stati ?creati? veri e propri topi ?zucchero-dipendenti?, che soffrono fisicamente se si sottrae loro il dolce, e si riprendono rapidamente quando hanno di nuovo a disposizione lo zucchero. In un altro studio, questa volta su ?umani? sono state offerte a un gruppo di donne in sovrappeso due bevande che sembravano identiche, con il medesimo sapore, ma solo una conteneva carboidrati e zuccheri, mentre l'altra aveva alcune proteine. Chiedendo alle donne come si
sentissero, il gruppo che ha avuto la bevanda zuccherata si ? dichiarato
notevolmente pi? allegro di quello che aveva quella ?proteica?. ?Il modo in cui queste donne si sono comportate in risposta ai carboidrati ? simile a modelli che vediamo nel tossicodipendenti?, spiega il capo dei ricercatori Bonnie Spring, professore di medicina preventiva all'Universit? di Chicago.
Ma l'aspetto pi? affascinante e inesplorato della ricerca riguarda il collegamento tra gli effetti dell'aumento dello zucchero nel sangue e gli effetti del fumo.
Pompare rapidamente lo zucchero nel sangue provoca cambiamenti in vari ormoni e sostanze chimiche, tra cui l'insulina e un aminoacido del cervello. Questo crea pi? benessere di quello creato nel cervello dalla serotonina. Che ? la sostanza sollecitata dalla nicotina. Ecco perch?, secondo gli scienziati, mangiare dolci pu? dare un temporaneo sollievo se ci si sente irritabili e nervosi, proprio come fumare una sigaretta.

Fonte: corriere.it

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