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Le ricerche di Gerona 2005

(02-03-09) Ricerca Usa, i prioni alla base dell'Alzheimer




Nature: La malattia neurodegenerativa potrebbe essere provocata dalle stesse proteine che - in forma alterata - causano malattie come il morbo della mucca pazza di ALESSIA MANFREDI


Le proteine prioniche, che, in versione alterata sono responsabili di diverse malattie come il morbo della mucca pazza, potrebbero essere alla base anche dell'Alzheimer. Solo nel momento in cui i frammenti di beta amiloide, le proteine che si accumulano nel cervello di chi ? colpito dalla malattia, interagiscono con queste, infatti, danneggiano i neuroni. Proprio questa interazione causerebbe i danni neurali alla base della demenza, spiega Stephen Strittmatter della Yale University School of Medicine di New Haven, su Nature.

L'Alzheimer ? la forma pi? diffusa di demenza senile. "Rappresenta una delle maggiori sfide sanitarie e sociali del nostro tempo e oggi i malati sono 24 milioni in tutto il mondo, 500mila in Italia, e nei prossimi vent'anni si stima che raddoppieranno", dice Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, la maggiore organizzazione nazionale non profit dedicata alla promozione della ricerca medica e scientifica sulle cause e la cura della malattia, al supporto e sostegno dei malati e dei loro familiari e alla tutela dei loro diritti.

Le cause della malattia non sono note, ma si sa che nel cervello si accumulano frammenti di proteina beta-amiloide, tossici per i neuroni che progressivamente muoiono, causando nei pazienti deficit di memoria sempre pi? gravi, oltre ad un peggioramento graduale del ragionamento, del linguaggio, fino ad arrivare ad una compromissione dell'autonomia funzionale e della capacit? di svolgere le normali attivit? quotidiane. "Era un mistero", chiarisce il professor Strittmatter. "Sapevamo che la beta-amiloide ? dannosa per il cervello, ma non in che modo ci? accadesse", aggiunge.


Ora, professore e colleghi ritengono di aver osservato il meccanismo con cui si attiva la degenerazione dei neuroni: i frammenti di beta-amiloide si legano a proteine prioniche. Queste proteine sono normalmente innocue ed esistono in diverse cellule, ma in alcuni rari casi mutano, causando malattie come il morbo della mucca pazza o la malattia di Creutzfeldt-Jacob. Quando i peptidi beta-amiloide si legano alle proteine prioniche cellulari, fanno precipitare i danni alle cellule nel cervello.

"E' una scoperta interessante", commenta il professor Fabrizio Tagliavini, direttore del dipartimento di malattie neurodegenerative dell'Istituto Carlo Besta di Milano, esperto della malattia. "Negli ultimi anni si ? scoperto che il danno nell'Alzheimer ? dovuto non tanto alla forma finale degli amiloidi - le aggregazioni proteiche considerate le principali responsabili della patologia - ma alle forme iniziali di aggregazione, pi? piccole, chiamate oligomeri. Queste formazioni tossiche danneggiano le cellule nervose in modo grave, alterano le sinapsi e processi di base della memoria" spiega il professore.

Non era per? chiaro come avviene questo processo. "Questo lavoro ora indica che la proteina prionica cellulare funziona da recettore per questi oligomeri, ed ? un punto centrale del processo di neurotossicit?. E suggerisce cos? un nuovo target per potenziali terapie", conclude.

Fonte: repubblica.it

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