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Le ricerche di Gerona 2005

(03-03-09) Quattro buone abitudini per dimezzare il rischio di ictus





Contro il rischio di ictus sono quattro le carte da giocare: non fumare, muoversi per almeno una mezz'ora al giorno se si svolge un lavoro sedentario, essere moderato nel consumo di alcol, mangiare tanta frutta e verdura. Basta sfoderarle tutte e quattro per dimezzare il pericolo di diventare uno dei 180 mila casi di ictus che si registrano ogni anno in Italia.
A misurare per la prima volta con tanta precisione il vantaggio che si pu? ottenere con questi interventi sullo stile di vita ? stato uno studio condotto a Norfolk, in Gran Bretagna e pubblicato sul British Medical Journal. Un ampio articolo ? dedicato allo studio dal settimanale Salute del Corriere della Sera.


?I ricercatori dell'universit? di Cambridge - spiega Marika Eoli, neurologa all'istituto Besta di Milano - hanno assegnato un punto per ognuno dei quattro comportamenti virtuosi, a oltre 20 mila uomini e donne tra i 40 e i 79 anni, che non avevano mai avuto n? ictus n? infarto. Dopo pi? di 11 anni, si sono riscontrati meno casi di ictus tra coloro che erano partiti con 4 punti nella valutazione iniziale. Cos? ? stato calcolato che il loro rischio era meno della met?. E anche chi aveva seguito solo tre delle buone abitudini citate si ? guadagnato, comunque, un "vantaggio" non molto inferiore a quello dei pi?
virtuosi?.

?I consigli di per s? non sono nuovi - commenta Roberto Sterzi,
direttore della neurologia-stroke unit del Niguarda di Milano e coordinatore del capitolo sulla prevenzione primaria delle linee guida italiane sull'ictus (www.spread.it) - ma lo studio dimostra come, senza spesa per l'individuo e per la societ?, si potrebbe dimezzare l'incidenza degli ictus e i pesantissimi costi sociali che ne conseguono?.

?Un raggio laser per curare l'ictus - spiega Sterzi - ? un esperimento che arriva dagli Stati Uniti. Il suo effetto, tipo "microonde", sulle zone del cervello non completamente danneggiate dalla mancanza di ossigeno, dovrebbe favorire la ripresa del metabolismo e la
rigenerazione dei neuroni. ? tutto ancora da verificare, ma se si confermasse la sua efficacia, avremmo a disposizione una cura non invasiva e senza rischi: non prevede, infatti, cateteri perch? si applica attraverso sonde esterne?.


Fonte: edott.it

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