(06-03-09) Nuove cure per obesit? e diabetedallo studio del bioritmo
I ritmi circadiani, quelli del sonno-veglia, dominano le funzioni metaboliche e fisiologiche del nostro corpo. Le disfunzioni di
questo delicato ingranaggio sono legate a depressione, problemi
cardiovascolari, insonnia, obesit? e anche cancro. Le statistiche
epidemiologiche rivelano che le donne che fanno i turni di notte hanno
un'incidenza di tumori al seno tre volte superiore alla media.
Larivista Cell ha pubblicato il lavoro, del professor Paolo Sassone Corsi, uno dei pionieri della biologia dei ritmi circadiani, che individua per la prima volta una relazione tra ritmo circadiano e metabolismo. La notizia ? riportata dal quotidiano torinese la Stampa.
?Abbiamo individuato come la proteina Sirt1 - spiega il professor Sassone Corsi - metta in relazione il ciclo circadiano e il metabolismo. In passato si era dimostrato che Sirt1 ? il regolatore primario
dell'obesit? e dell'invecchiamento e molti studi avevano messo in risalto come avesse un ruolo nella regolazione dei livelli di energia nella cellula. Ora abbiamo scoperto che anche l'attivit? di Clock ? controllata in modo negativo da Sirt1?.
?Bisogna immaginare Clock e Bmal1 come una coppia - continua
Sassone Corsi - come due ballerini che hanno bisogno l'uno dell'altra, ma che per funzionare sono anche impegnati in un gioco di chi spinge e chi tira. Le due proteine hanno funzioni opposte e quindi rompere l'equilibrio porterebbe a problemi gravi nel metabolismo. Da parte sua, Sirt1 aiuta le cellule a essere pi? resistenti allo stress, promuovendo la mobilitazione del grasso dai tessuti adiposi?.
?La partnership Clock-Sirt1 - conclude il professore - rappresenta
un bersaglio attraente per lo sviluppo di strategie farmacologiche che trattino obesit? e diabete. L'interazione ? talmente specifica che potrebbe portare allo sviluppo di composti che ne regolino la funzione: se Clock e Sirt1 interagiscono troppo a lungo nel ciclo circadiano, provocando dunque disturbi metabolici, si potrebbe sintetizzare un farmaco che rimedi al difetto?.
Fonte: edott.it
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