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Le ricerche di Gerona 2005

(08-03-09) Latte invece di spremute contro raffreddore o influenza?





Il rischio di ammalarsi sale del 40 per cento se la vitamina D scarseggia
Per decenni ci siamo fatti spremute di agrumi nel tentativo di proteggerci da influenza e raffreddori grazie a uno scudo di vitamina C. Oggi si scopre che forse sarebbe stato meglio bere latte e stare un po' al sole, bench? invernale: secondo una ricerca appena uscita sugli Archives of Internal Medicine, infatti, ? la carenza di vitamina D ad aprire la strada ai malanni di stagione.
AMPIO STUDIO ? I ricercatori, medici all'universit? del Colorado e del Massachusetts General Hospital di Boston, negli Stati Uniti, hanno condotto il pi? ampio studio mai realizzato per verificare un'eventuale correlazione fra la vitamina D e le malattie respiratorie tipiche dell'inverno, come raffreddori e influenza. Hanno infatti misurato i livelli di vitamina D (per la precisione, di 25-idrossivitamina D) nel sangue di 19 mila adulti e adolescenti che hanno partecipato al Third National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES III), scoprendo che se i contenuti di vitamina erano al di sotto di 10 nanogrammi per millilitro di sangue il rischio di incappare in un'infezione virale delle vie respiratorie aumentava del 40 per cento rispetto a chi aveva pi? vitamina D nel sangue (oltre 30 ng/ml). L'associazione era vera non solo in inverno, ma tutto l'anno. Per di pi?, l'effetto della vitamina D era particolarmente evidente in chi soffriva gi? di una patologia respiratoria come l'asma o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): nel primo caso chi scarseggiava di vitamina D aveva un rischio di beccarsi un raffreddore o un'influenza cinque volte pi? alto, in chi aveva la BPCO la probabilit? raddoppiava. ?Un'infezione respiratoria in chi ? sano non d? grossi problemi, ma in pazienti che gi? soffrono di una malattia respiratoria come asma o BPCO pu? significare una corsa dal medico, in pronto soccorso o perfino un ricovero?, dice Carlos Camargo, responsabile della ricerca. ?Prevenire le infezioni in questi soggetti ? perci? essenziale?.
VITAMINA C ? Il guaio ? che forse abbiamo puntato l'obiettivo sulla vitamina sbagliata: chi non si ? imbottito di vitamina C cercando di passare indenne attraverso influenze e raffreddori invernali? In realt? ci sbagliavamo di grosso, come spiega anche Fabrizio Pregliasco, virologo all'universit? di Milano: ?La vitamina C ? un antiossidante e in molti ci hanno creduto, spronando a prenderla in dosi consistenti per la prevenzione. Peccato che si sia rivelata efficace solo in situazioni estreme, ad esempio in persone impegnate in spedizioni in Antartide o in maratoneti esposti al freddo: negli altri casi non sembra avere una reale funzione preventiva e il suo ruolo si ? andato progressivamente sgonfiando?. Mettiamo da parte le pastiglie al gusto arancia e limone, allora. E pensiamo ai latticini, piuttosto: lo studio degli americani ? solo l'ultimo di una serie di ricerche che hanno indagato il ruolo della vitamina D nel sistema immunitario. Qualche dubbio che la vitamina nota per garantire ossa forti potesse avere un ruolo nelle difese dell'organismo era venuto anche ad altri: in inverno le malattie infettive respiratorie sono pi? comuni, e in inverno la vitamina D cala perch? ci si pu? esporre poco al sole e se ne produce di meno. Alcuni, su pochi soggetti, avevano gi? suggerito la correlazione fra livelli della vitamina e rischio di infezioni. Oggi lo studio americano, su oltre 19 mila persone, sembra non lasciare spazio ai dubbi.
PREVENZIONE ? ?I dati potrebbero aiutarci a spiegare perch? in inverno le infezioni respiratorie mietano tante vittime: la carenza di vitamina D potrebbe essere un fattore di rischio per le epidemie influenzali?, osserva Pregliasco. ?La vitamina D del resto ? coinvolta in processi riparativi e di ricostruzione, per cui aumentarne la quota potrebbe significare diminuire gli effetti dell'infiammazione?. ?La vitamina D pare prevenire le infezioni respiratorie comuni?, sintetizzano gli autori della ricerca. ?I nostri risultati per? andranno confermati in sperimentazioni cliniche controllate prima di poter dare consigli in merito a supplementi a base di vitamina D, da raccomandare per dare "una marcia in pi?" al sistema immunitario e aiutarlo a combattere le infezioni respiratorie?. Che sia presto per le raccomandazioni lo conferma anche Pregliasco: ?In termini terapeutici e preventivi tutto ? ancora da valutare: dovremo capire se aumentare l'introito di vitamina D pu? davvero aiutarci e, in caso affermativo, individuare dosi appropriate. Insomma, ? presto per dare consigli precisi?, conclude il virologo

Fonte: CORRIERE.IT

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