(19-03-09) Diabete e infarto: insulina prandiale e basale alla pari
Trattare i sopravvissuti diabetici ad un infarto miocardico con una strategia insulinica prandiale o basale porta agli stessi livelli di HbA1c, senza alcuna differenza nel rischio di eventi cardiovascolari. Fra i soggetti con diabete di tipo 2, quelli con un'anamnesi di infarto presentano un rischio particolarmente elevato di ulteriori eventi cardiovascolari: la maggior prevalenza dei classici fattori
di rischio cardiovascolare in questi soggetti spiega solamente in parte
l'incremento del rischio cardiovascolare associato al diabete. L'iperglicemia cronica incrementa questo rischio, e quella postprandiale ? stata associata alle malattie cardiovascolari indipendentemente dall'HbA1c o dalla glicemia a digiuno. Nessuno dei due regimi insulinici proposti tuttavia risulta pienamente soddisfacente nel raggiungere i livelli glicemici prefissati. Sarebbe interessante verificare se i risultati sarebbero gli stessi aggiungendo altri farmaci ipoglicemizzanti al regime, oppure con nuovi farmaci che riducono pi? efficacemente la glicemia postprandiale, come gli agonisti del GLP-1 o i DPP-4-inibitori. Bench? non sia ancora certo se l'iperglicemia postprandiale sia
davvero un fattore di rischio di malattie cardiovascolari, probabilmente
implementare nella pratica clinica strategie volte a diminuirla sarebbe una buona scelta terapeutica, in quanto sembra il miglior approccio per raggiungere i valori raccomandati di HbA1c, il che ? sempre positivo per il paziente.
Diabetes Care. 2009; 32: 381-6 e 521-2
Fonte: doctornews
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