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Le ricerche di Gerona 2005

(01-05-09) La prevenzione del cancro comincia dall?infanzia



La prevenzione del cancro comincia dall?infanzia. Perch? la chiave per evitare di ammalarsi di tumore sta nelle abitudini di vita (l?unico aspetto, tra l?altro, sul quale si pu? intervenire fattivamente, dal momento che la componente genetica di predisposizione non pu? essere intaccata). Lo sottolinea l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).
?? ormai ampiamente dimostrato che le modificazioni metaboliche e ormonali indotte dai comportamenti durante l?infanzia sono capaci di trasformare le nostre cellule e il loro modo di funzionare?, spiega Iolanda Minoli, pediatra e direttore del Centro di prevenzione delle malattie dell?adulto presso l?ospedale ginecologicopediatrico Macedonio Melloni di Milano.
Il centro diretto da Minoli ha condotto diversi studi di prevenzione delle malattie tipiche dell?et? adulta (i tumori, ma anche le malattie cardiovascolari e metaboliche, come il diabete) dimostrando che con la giusta alimentazione e una quota sufficiente di attivit? fisica si pu? ridurre l?incidenza delle malattie dell?adulto del 30 per cento circa. ?I genitori sono quindi i primi artefici della salute dei propri figli, e ci? fin dal momento del concepimento?, spiega ancora Minoli.
In effetti il destino del nostro organismo si prepara gi? nella pancia della mamma. Uno studio recente, presentato ufficialmente dalle autorit? sanitarie del Nuovo Galles del Sud (un?ampia regione dell?Australia) dimostra che i figli di madri che fumano durante la gravidanza hanno un rischio relativo di ammalarsi di leucemia nell?et? infantile aumentato del 70 per cento, dell?80 per cento di incorrere in un tumore cerebrale e addirittura del 270 per cento di ammalarsi di cancro in generale. Ci? significa, in sostanza, che se la popolazione generale infantile ha un rischio di ammalarsi di tumore pari a 1, i figli di fumatrici hanno un rischio pari a 2,7. ?Il fumo danneggia le cellule dell?individuo adulto, ma i suoi metaboliti sono in grado di passare la barriera placentare ed evidentemente influenzano la stabilit? genetica delle cellule del nascituro cos? come fanno con quelle di un organismo gi? formato? spiega John Bishop, coordinatore dell?indagine australiana.
Una volta nato, invece, e per i primi anni di vita, ? sull?alimentazione che bisogna puntare per fare una vera prevenzione. ?Anche in questo ambito diverse ricerche hanno svelato la relazione tra ci? che si mangia da piccoli e il rischio di ammalarsi da grandi, e questo indipendentemente dal peso, che ? un fattore importante ma non l?unico?, spiega ancora Minoli. Il legame tra il cancro e il cibo passa attraverso il metabolismo, cio? quel complesso sistema di reazioni che coinvolgono enzimi ed ormoni e che permette al corpo di produrre l?energia necessaria alla propria vita e tutte le sostanze di cui ha bisogno. ?Alcuni geni che regolano il metabolismo sono influenzati, nella loro espressione, dalla qualit? del cibo introdotto fin da piccoli. Gli studi di epidemiologia molecolare hanno confermato che spesso si tratta di geni che hanno anche un ruolo importante nella trasformazione maligna delle cellule?, spiega Paolo Vineis, docente di epidemiologia all?Imperial College di Londra e all?Universit? di Torino. ?Si tratta quindi di adottare un?alimentazione che li influenzi in modo positivo?.
Le regole sono poche ma chiare, come spiega Iolanda Minoli, che da anni fornisce consigli dietetici ai genitori e che ha lavorato anche, per conto della Comunit? europea, al miglioramento dell?alimentazione nelle scuole. ?Innanzitutto bisogna favorire l?allattamento al seno il pi? a lungo possibile, e almeno per un anno?, spiega. ?Questo consente la migliore maturazione del sistema immunitario del bambino, fondamentale per combattere le future infezioni ma anche, come si sa oggi, i tumori. Il beneficio, peraltro, ? duplice, perch? interessa anche la madre che, in tal modo, si protegge dal cancro del seno?.
?In ogni caso, sono da privilegiare gli alimenti di origine vegetale, possibilmente di stagione. Le verdure vanno ben lavate per ridurre al minimo l?introduzione di sostanze chimiche. Per la stessa ragione, nei primi anni di vita bisognerebbe evitare di dare ai bambini la frutta con la buccia (per esempio le mele). Da bandire assolutamente, fino ai tre anni, l?aggiunta di sale: i reni dei pi? piccoli non sono adatti a filtrare grandi quantit? di sali minerali, e quindi ne vengono danneggiati?, spiega Minoli. ?Molti casi di ipertensione nell?et? adulta sono dovuti a questo tipo di effetto, perch? il rene ? un organo fondamentale anche per il mantenimento della corretta pressione sanguigna?. Da evitare, per quanto possibile, tutto ci? che ? pronto e confezionato. Infine, da limitare i dolci (specie quelli che contengono zuccheri raffinati) e la carne (non pi? di tre volte la settimana) da integrare con pesce, legumi e, dopo l?anno, con un uovo.

Fonte: Miglioranzi A. La salute dell'adulto comincia dal bambino. Newsletter AIRC aprile 2009.

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