(04-05-09) Stress e infarto: il ruolo della serotonina
Come fa la psiche a danneggiare il cuore? La medicina moderna ha
ripetutamente documentato che uno stress grave ? in grado di causare una catastrofe cardiaca, fino a mettere in grave crisi l'organo. La depressione aumenta il rilascio di sostanze infiammatorie citochine e altera il circuito della serotonina: il risultato combinato ? l'alterazione della parete dei vasi, delle coronarie in particolare, l'incremento della coagulazione del sangue, con aumento del rischio trombotico. Uno studio realizzato in Finlandia su oltre 6 mila persone da un gruppo dell'universit? di Helsinki, pubblicato su Psychosomatic Medicine, documenta una relazione diretta tra depressione e Pcr
(proteina C reattiva), il principale indice infiammatorio. Ne parla un
approfondimento di Salute di Repubblica a cura della societ? di
Psiconeuroendocrinoimmunologia.
?Maggiore e pi? recente ? la depressione - spiega il settimanale - e maggiore ? il livello di Pcr e quindi di infiammazione. Sempre su Psychosomatic Medicine, un gruppo universitario americano di psichiatria ha documentato, in persone con malattia coronaria, una
relazione diretta tra depressione e alti livelli di serotonina nel sangue.
Stabilita anche una soglia: con pi? di 1.000 nmol/L di serotonina nel sangue intero aumenta fortemente il rischio di attacco cardiaco?.
?Chi soffre di depressione - continua Salute - vede aumentato il rischio d'infarto o di altro evento cardiaco acuto di pi? di quattro volte rispetto a chi ? di buon umore.
Se a soffrire di depressione ? una persona che ha gi? problemi cardiaci, il rischio di morte quadruplica. Anche chi ? in buona salute e soffre di sintomi depressivi ha un rischio cardiaco raddoppiato. Studi di lungo periodo hanno dimostrato che fobie gravi, disturbo di panico e ansia generalizzata incrementano di tre volte il rischio di attacco cardiaco fatale. Altri studi hanno dimostrato che la rabbia e il risentimento sono un importante fattore di rischio sia per le malattie cardiovascolari sia per la mortalit? in generale?.
Fonte: edott.it
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