(12-05-09) Resistina nella patogenesi dell?insufficienza
? stata suggerita una nuova possibile via nello sviluppo dell'insufficienza cardiaca, osservando che nei soggetti che la sviluppano sono presenti elevati livelli della proteina nota come resistina. Tale proteina, prodotta dal tessuto adiposo, risulta fortemente associata alla comparsa di nuovi casi di insufficienza cardiaca, tramite un meccanismo ancora tutto da esplorare. Essa dunque pu? essere considerata un
nuovo marcatore di rischio di insufficienza cardiaca, anche se non ? stato ancora possibile stabilire se il suo ruolo sia causale o meno. Obesit? ed insulinoresistenza sono connesse a maggiori tassi di insufficienza cardiaca, tramite meccanismi non ancora ben compresi.
Nei soggetti obesi, inoltre, il tessuto adiposo ? infiltrato di macrofagi infiammatori in misura molto maggiore rispetto a quelli di peso normale, e questi macrofagi secernono resistina. Il
ruolo predittivo di questa proteina rimane indipendente anche tenendo conto dei livelli di CRP, il che ? rilevante in quanto si tratta di due marcatori di infiammazione: ci? suggerisce che la resistina possa avere sul cuore effetti indipendenti dall'infiammazione.
Probabilmente ? presto per pensare a farmaci anti-resistina, ma se il suo ruolo verr? confermato, la ricerca in questo senso
potrebbe portare anche allo sviluppo di nuove strategie preventive per
l'insufficienza cardiaca.
Vi ? ancora molto da imparare sulla complessa
interrelazione fra disglicemia, obesit? ed insulinoresistenza, ma il loro
impatto sul sistema cardiovascolare sta divenendo sempre pi? chiaro, e
l'infiammazione sta emergendo come possibile meccanismo unificante. Le ricerche interdisciplinari in corso auspicabilmente porteranno a una migliore comprensione di questi fattori di rischio emergenti e dei potenziali target terapeutici che consentiranno di osservare il quadro completo in luogo di frammenti separati.
J Am Coll Cardiol 2009; 53: 754-62 e 763-4
Fonte: teamsalute.it
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