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Le ricerche di Gerona 2005

(16-05-09) Sono i grassi a farci ricordare bene e a lungo





Non hanno una buona fama, perch? ci fanno ingrassare e pensiamo
che non ci facciano troppo bene, ma i grassi sono molecole importanti per l'organismo umano: soprattutto per la memoria. Una ricerca dell?universit? della California a Irvine, e pubblicata sulla rivista Proceedings of the national academy of sciences, ha infatti collegato le molecole grasse dei cibi alla capacit? di formare ricordi duraturi. Una scoperta che potrebbe nel prossimo futuro portare alla produzione di nuovi farmaci per malattie come l'alzheimer.
Ne parla oggi la Repubblica.

?Durante la digestione dei grassi - scrive il quotidiano - queste molecole pesanti e complesse vengono spezzettate in elementi pi? piccoli. Uno di essi (battezzato "oleoiletanoamide", o per semplicit? "Oea") ha la capacit? di raggiungere il cervello svolgendovi due funzioni principali. La prima ? quella di informare l?organo del pensiero che
bistecca e gelato hanno saziato l?organismo, ? quindi ora di inibire la
sensazione di appetito e di indurre quella di saziet?. La seconda, inattesa, ? quella di facilitare la formazione di ricordi duraturi?.

?Usando un immaginario microscopio - continua l'articolo - potremmo descrivere i ricordi come reti di neuroni che con le loro ramificazioni (gli assoni) stringono legami pi? o meno duraturi. La solidit? dei loro abbracci dipende dalle sostanze chimiche che legano gli assoni. L?elemento Oea si ? rivelato una "colla" particolarmente potente, in grado di rendere duraturo un ricordo altrimenti labile. La differenza fra la memoria a breve termine e quella a lungo termine potrebbe dunque essere riassunta nello scarto fra un pasto a base di verdure e un pranzo luculliano?.

?Ma Daniele Piomelli - conclude la Repubblica - che all?universit? della California insegna neuroscienze, ? affiliato anche all?Istituto italiano tecnologico di Genova ed ? uno dei leader della scoperta, spiega che non basta modificare la dieta per diventare dei Pico
della Mirandola. "Le prospettive del nostro studio - spiega - riguardano pi? che altro la possibilit? di creare nuovi farmaci per curare i disturbi della memoria". Una manciata di pillole nate per curare malattie come l?Alzheimer o dei deficit dell?intelligenza, ma usate anche da persone sane per potenziare memoria e vigilanza, sono gi? diffuse sul mercato, specie anglosassone.
Ma si tratta di medicine con dei possibili effetti collaterali. Gli elementi Oea, invece, essendo frutto di un normale processo di digestione dei grassi, potrebbero aprire una strada pi? promettente?.

Fonte: edott.it

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