(19-05-09) Diagnosi tumori pi? tardive per chi vive in citt
Cattive notizie per chi vive in citt?. Sembra, infatti, che gli
abitanti delle aree urbane siano pi? a rischio di tumori in stadio avanzato, rispetto alla popolazione delle zone suburbane o delle campagne. Questa la conclusione di un nuovo studio americano, che sar? pubblicato il 15 giugno su 'Cancer'. Dunque, secondo i ricercatori, occorre potenziare i programmi di screening e di prevenzione rivolti agli abitanti delle grandi citt?.
Una diagnosi precoce, infatti, ? legata a prospettive migliori per il paziente.
Precedenti ricerche avevano gi? evidenziato che la popolazione a basso reddito riceve pi? spesso una diagnosi di tumore avanzato, ma i ricercatori americani hanno voluto concentrarsi sulle differenze tra chi vive in citt? e chi abita in campagna. Ebbene, al contrario di quanto si riteneva finora, le indagini condotte da Sara McLafferty dell'Universit? dell'Illinois e da Fahui Wang della Louisiana State University sono a sfavore dei cittadini. I dati del registro tumori dello stato dell'Illinois per gli anni 1998-2002 non lasciano dubbi, spiegano infatti i ricercatori.Il team ha esaminato le diagnosi di tumori in stadio avanzato per quattro diverse neoplasie (a seno, colon-retto, polmoni e prostata), confrontando i dati delle citt? (fra cui Chicago) con quelle delle
aree meno popolate. Cos? i ricercatori hanno scoperto che per tutti e quattro i tipi di cancro il rischio era pi? alto nell'area pi? urbanizzata (Chicago, appunto), e si riduceva via via che ci si spostava in zone pi? rurali. Per i tumori del colon-retto e della prostata - e in modo meno esteso per quello al seno - queste disparit? hanno origine principalmente dalle differenze nell'et?
e nell'etnia degli abitanti delle varie aree geografiche, spiegano gli
scienziati Usa. I ricercatori puntano il dito contro l'alta concentrazione di
popolazione vulnerabile ed economicamente svantaggiata nella zona di Chicago e in periferia, a motivo dell'alto tasso di diagnosi avanzate in quest'area urbanizzata. Al contrario, il dato delle comunit? rurali rifletterebbe una maggior presenza di anziani, a pi? basso rischio per questo tipo di diagnosi anche a causa delle frequenti visite dal medico e perch? pi? coinvolti in screening tumorali legati all'et?. Ma queste spiegazioni "non sono sufficienti per spiegare il dato del tumore ai polmoni", avvertono i ricercatori.
Dunque ci sono in ballo anche altri fenomeni 'protettivi' per i 'campagnoli', al momento ancora poco chiari. Insomma, lo studio ribalta la comune idea che il rischio di tumori avanzati sia pi? alto per chi vive in campagna. "La concentrazione di elementi negativi per la salute nelle zone pi? altamente urbanizzate enfatizza
- concludono gli scienziati - la necessit? di screening pi? estesi nelle citt?, e di programmi di informazione mirati soprattutto alle popolazioni urbane pi? vulnerabili".
Fonte: quotivadis.it
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