(23-05-09) 15 milioni di italiani ipertesi, 'boom' nel Nord Est
Non ? una malattia vera e propria, ma aumenta il rischio di essere
colpiti da ictus cerebrale, infarto, insufficienza renale e altre patologie. E' l'ipertensione arteriosa, campanello d'allarme per circa 15 milioni di
italiani, con un picco massimo nel nord est della Penisola. Se ne ? parlato oggi all'universit? di Sapienza di Roma, dove si sono riuniti numerosi esperti all'indomani della quinta Giornata mondiale contro la malattia. Nel nostro paese l'ipertensione arteriosa colpisce indistintamente uomini (33%) e donne (31%), con una condizione di rischio prevalente nei maschi (19%) rispetto al
gentil sesso (14%). Il rischio non coinvolge per? solo l'Italia, visto che
l'ipertensione arteriosa colpisce nel mondo il 30% della popolazione. Gli
esperti consigliano dunque la misurazione e il controllo della pressione,
ancora oggi miglior strumento possibile per evitare il rischio aggiuntivo di malattie cardiovascolari.Solo nel 5% dei pazienti ? possibile individuare una causa specifica dell'ipertensione. Generalmente, invece, gli accertamenti diagnostici pi? utilizzati non riescono a riconoscere alcuna malattia che possa essere ritenuta responsabile. L'alterazione della pressione pu? essere causata dall'effetto combinato di vari fattori, quali quelli genetici e ambientali (stress, eccessiva introduzione di sale, obesit?). Attualmente sono state infatti identificate alcune forme di ipertensione arteriosa su base genetica, ma la loro prevalenza ? molto bassa e non giustifica ancora uno screening genetico esteso. In Italia il record di ipertesi spetta al Nord Est, con il 37% degli uomini e il 29% delle donne colpiti. Seguono poi il Sud e le Isole (33% uomini, 34% donne), il Nord Ovest (33% uomini, 29% donne) e il Centro (31%
uomini, 29% donne). Regione per regione, invece, la vetta della graduatoria ? della Calabria, con il 45% degli uomini e il 41% delle donne con la pressione alta. Segue il Friuli Venezia Giulia. In fondo alla classifica, troviamo invece l'Abruzzo (24% sia donne che uomini) e le Marche (24% uomini, 23% donne).
Fonte: quotivadis.it
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