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Le ricerche di Gerona 2005

(01-06-09) In Italia aumentano i fumatori, soprattutto tra le donne





Cresce in Italia il numero dei fumatori, per la prima volta dopo sei anni. Se fino allo scorso anno, infatti, si assisteva ad un declino costante, seppur lieve, dei fumatori quest?anno si registra un aumento di 3,4 punti percentuali. In entrambi i sessi, ma pi? marcatamente in quello femminile. Aumento a cui corrisponde una diminuzione degli ex fumatori, passati dal 18,4% del 2008 al 14,6% del 2009. Non si registra, invece, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un incremento delle vendite di tabacco, che anzi sono calate nel 2008 dello 0,9%. Rimane stabile, infine, il numero medio di sigarette fumate quotidianamente: 14.

A rilevarlo ? un?indagine dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS), condotta in collaborazione con la Doxa, l?Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Attualmente fuma il 25,4% delle persone di 15 anni e pi? corrispondenti a circa 13 milioni di cittadini italiani (7,1 milioni di uomini e 5,9 milioni di donne), i non fumatori sono il 60% e gli ex fumatori il 14,6%, pari rispettivamente a 30,7 milioni di italiani e 7,5 milioni di italiani. La fascia d?et? in cui si registra la prevalenza maggiore di fumatori ? quella dei 25-44 anni, 32,1%, mentre per i giovani di 15-24 anni la percentuale di fumatori ? della stessa entit? di quella degli adulti di 45-64 anni, rispettivamente 29% e 29,3%.

L?aumento dei fumatori ? dovuto in parte a una diminuzione degli ex fumatori: ci? implica che coloro che negli anni passati avevano smesso di fumare oggi hanno ripreso la sigaretta, ossia hanno avuto una ricaduta. Complice forse la crisi economica, ma pi? probabilmente il fatto che il fumatore non ? consapevole del grado di dipendenza dalla nicotina e pensa quindi di poter smettere quando vuole e da solo, tant?? che quasi la totalit? degli ex fumatori ha dichiarato negli anni passati di aver smesso senza ricorrere ad alcuna forma di aiuto e anche coloro che fanno dei tentativi per smettere, senza successo, non cercano alcun tipo di supporto. ?? necessario quindi", ha affermato Piergiorgio Zuccaro, direttore dell?Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS), "rivolgersi a dei professionisti che trattano la problematica del tabagismo e intraprendere dei percorsi di disassuefazione dal fumo grazie anche all?aiuto di specialisti che lavorano presso i centri antifumo dislocati su tutto il territorio nazionale?.

Relativamente al numero di sigarette fumate al giorno si osserva che il consumo medio ? rimasto pressoch? costante, circa 14 sigarette/die. Questa incongruenza apparente con l?aumento dei fumatori ? dovuta al fatto che essi, anche se in crescita in termini di numerosit?, hanno diminuito il numero di sigarette fumate al giorno, infatti la percentuale di fumatori che fuma meno di 15 sigarette/die ? aumentata dal 48,2% del 2008 al 51,6% del 2009, corrispondentemente i medi fumatori (15-24 sigarette/die) sono diminuiti dal 42,9% al 38,5%.

Se i fumatori aumentano e i consumi medi rimangono stabili perch? non aumentano anche le vendite legali delle sigarette? Sono forse cambiati i canali di approvvigionamento dei prodotti di tabacco? La risposta ? affermativa. Negli ultimi tempi infatti si ? registrato un ritorno prepotente del contrabbando. L?Italia rappresenta un luogo di transito dei tabacchi lavorati esteri di contrabbando destinati ad altri Stati dell?Unione Europea e introdotti, in via preminente, soprattutto con modalit? cosiddette ?intraispettive?, cio? attraverso i varchi doganali con documentazione materialmente o ideologicamente falsa.

Fonte: Ufficio stampa dell?Istituto Superiore di Sanit?

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