Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(01-07-09) In arrivo la prima legge a tutela degli obesi





Presto in Parlamento un disegno di legge che definisce l'obesit? grave un handicap

MILANO - Essere obesi ? una fatica quotidiana. Perch? muoversi con tanti chili addosso ? difficile, ma anche perch? l'ambiente intorno non aiuta: ascensori troppo piccoli, ristoranti con bagni minuscoli, poltroncine dei cinema a misura di normopeso. E con il numero degli obesi in aumento costante (in Italia ?vantiamo? il poco invidiabile record europeo di piccoli obesi: un bimbo su quattro) anche la politica comincia ad occuparsene: in Commissione Sanit? si discute il primo Disegno di legge pensato a tutela degli obesi, su cui si ? fatto il punto anche durante l'ultimo Convegno della Societ? Italiana di Chirurgia dell'Obesit? e delle malattie metaboliche (Sicob).
LA LEGGE ? Il Disegno di legge, che dovrebbe approdare in breve alla discussione in Parlamento, ? il primo in Europa ad affrontare in maniera complessiva l'argomento: non mancano negli altri Paesi programmi di prevenzione e linee guida, pure la Commissione Europea ha istituito un libro bianco sul tema. Finora per? nessun Parlamento europeo ha pensato a metter nero su bianco iniziative concrete e globali per affrontare l'obesit?, n? ha mai riconosciuto l'obesit? grave come un handicap. Dice il senatore Mauro Cutrufo, primo firmatario del Disegno di legge: ?? il Parlamento a dover legiferare su questa complessa materia, a supporto e sostegno di persone che sono affette da un vero e proprio handicap, che condiziona la loro vita lavorativa e sociale?. E il riconoscimento dell'handicap per gli obesi gravi (con un indice di massa corporea superiore a 40) ? proprio il cardine della legge in discussione, nata anche a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione del 2004. Agli inizi del 2000, infatti, era arrivata di fronte ai giudici della Suprema Corte la vicenda di una donna alta 150 cm per 130 chili che aveva chiesto un'invalidit? del 74 per cento; il Ministero del Tesoro aveva bocciato la domanda, e cos? anche Tribunale e Corte d'appello di Torino: applicando le tabelle fissate in un decreto ministeriale del 1992, infatti, l'obesit? d? un punteggio di invalidit? massimo del 40 per cento. La Cassazione, invece, ha definito non pi? vincolanti le tabelle nei casi di obesit? molto grave come quella della donna: il mondo infatti ? cambiato, e obesi e super-obesi sono sempre pi? diffusi.
PROVVEDIMENTI ? In Italia l'obesit? riguarda infatti 6 milioni di persone (un milione i super-obesi), ma andando avanti di questo passo nel 2025 il numero di obesi sar? aumentato del 43 per cento. La spesa sanitaria legata alla malattia, che si accompagna a patologie come diabete, ipertensione, cardiopatie, schizzer? inevitabilmente alle stelle. Cos? i provvedimenti servono: per prevenire, soprattutto. Infatti il nuovo Disegno di legge prevede, tra le altre cose, la realizzazione di una campagna informativa permanente e di iniziative educative a livello scolastico, l'istituzione di un Osservatorio Nazionale sull'obesit? presso il Ministero della Salute, il sostegno alla ricerca e la creazione di nuovi centri specificamente dedicati alla prevenzione e alla cura dell'obesit?. Non mancano le tutele per chi obeso lo ? gi?: la legge garantisce ad esempio il diritto a stipulare assicurazioni sanitarie senza subire discriminazioni, colloca i farmaci necessari agli obesi in fascia A, rende gratuiti tutti i controlli di laboratorio e i test diagnostici prescritti in relazione alla malattia, prevede agevolazioni fiscali per le cure. Non basta: per facilitare la vita a chi ? obeso, richiede che vengano eliminate le barriere architettoniche in uffici aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto e obbliga ospedali pubblici e cliniche private a dotarsi di strumenti e arredi adeguati all'uso e all'accesso dei pazienti obesi (dai lettini operatori ?rinforzati? ad apparecchiature specifiche per la diagnostica).
CONSAPEVOLEZZA ? ?Ben venga una legge: se ne parla da tempo, finora senza risultato ? dice Enzo Nisoli del Centro di Studio e Ricerca sull'Obesit? dell'Universit? di Milano ?. L'aspetto pi? importante ? il riconoscimento dell'obesit? come patologia sociale, al pari di diabete, ipertensione, colesterolo alto. Tutti sanno che cosa sono e quanto fanno male queste malattie, le campagne educative sono frequenti. Mentre sulla ?madre di tutte le malattie?, che ? proprio l'obesit?, c'? il silenzio: il riconoscimento servirebbe a far capire che il problema non ? solo estetico e ad aumentare il ?peso psicologico? dell'obesit? nella societ?. Tutti sanno quanto sia pericoloso il diabete, tutti lo temono e appena hanno la glicemia sballata si precipitano dal medico; allo stesso modo, tutti sono pronti ad ascoltare campagne educative anti-tumori, perch? il cancro ? vissuto come la peste del secolo e smuove la sensibilit? della gente ? osserva Nisoli ?. Per l'obesit?, che ? spesso il vero motivo alla base di queste malattie visto che il 90 per cento dei diabetici di tipo 2 ? almeno in sovrappeso e il 30 per cento dei tumori origina dall'obesit?, non c'? una simile consapevolezza e mobilitazione pubblica. Anzi, il ?peso? grava solo sul singolo, che soffre del suo essere diverso?.
COSTI ? Il vero punto dolente per? sono i costi: una legge come quella in discussione prevede provvedimenti che comportano spese non indifferenti. In un momento di crisi finanziaria viene spontaneo chiedersi se davvero il Disegno di legge varcher? mai le forche caudine del Parlamento. ?Finora non si ? mai avuta una legge simile proprio per le spese che comporterebbe ? dice Nisoli ? . Per?, in prospettiva, sarebbe un intervento molto lungimirante per contenere proprio i costi sanitari. Per gli obesi infatti si spende molto di pi? che per i cittadini normopeso in farmaci per le patologie collaterali (antipertensivi, antidiabetici, ma anche antinfiammatori o antibiotici perch? il sistema immunitario degli obesi funziona peggio): aumentare la consapevolezza dell'obesit? come malattia e contrastarla con pi? forza potrebbe davvero prevenirla o risolverla in un maggior numero di casi. I pazienti, dal canto loro, abbandonano spesso le cure anti-obesit? perch? sono care: passare gratuitamente i farmaci significherebbe aiutare pi? gente a dimagrire ? giudica l'esperto ? . Lo stesso accadrebbe aumentando il numero di centri per la cura dell'obesit?. Oggi si contano sulle dita di una mano, mentre ad esempio i centri diabetologici sono tantissimi: significa che l'obeso non sa dove andare a curarsi, mentre il diabetico trova sotto casa o quasi qualcuno che lo aiuta a tenere sotto controllo la sua malattia?. Insomma, la questione ? sempre quella: decideremo di spendere qualcosa di pi? oggi per risparmiare domani?

Elena Meli

Fonte: Corriere.it

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili