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Le ricerche di Gerona 2005

(26-07-09) Lo studio, 'bionde' mettono turbo a sclerosi multipla




Un altro pesante capo d'accusa per il fumo. Le 'bionde', infatti, metterebbero il turbo alla sclerosi multipla, accelerando la progressione della malattia in chi ? costretto a farci i conti. E' quanto rivela uno studio della Harvard School of Public Health di Boston, pubblicato sugli Archives of Neurology e capitanato da Alberto Ascherio, un cervello italiano emigrato all'estero. La buona notizia ? che "la maggior parte degli effetti avversi sono stati osservati su fumatori ancora schiavi del vizio, il che lascia sperare che smettere potrebbe aiutarli", suggerisce lo stesso Ascherio. La ricerca ? stata condotta su 1.465 pazienti, di cui il 17,5% fumatori. Nei tre anni e mezzo di monitoraggio, ? stato osservato che, nelle persone in cui la malattia era progredita, i fumatori costituivano il gruppo pi? corposo, anche rispetto agli ex amanti delle bionde. Nello specifico, i fumatori erano 2,4 volte pi? a rischio rispetto a chi avevano smesso di sviluppare una sclerosi multipla primaria progressiva, una delle forme pi? aggressive della malattia, e 2,5 volte pi? in pericolo rispetto a chi non si era mai acceso una sigaretta in vita sua.All'inizio dello studio, inoltre, i fumatori mostravano maggiore disabilit?, pi? disagi legati alla malattia e maggiore atrofia cerebrale. Inoltre i tessuti del loro cervello apparivano maggiormente danneggiati. Non sono ancora chiari i meccanismi attraverso i quali il fumo finirebbe per accelerare la progressione della malattia. I ricercatori ipotizzano che potrebbe esserci un link sia con il sistema immunitario che con il sistema nervoso, che potrebbe risentire della tossicit? delle 'bionde'. Quel che ? certo "? che, anche se le cause devono essere accertate - fa notare Ascherio - i pazienti con sclerosi multipla dovrebbero smettere immediatamente di fumare, e ci? non solo per limitare i danni causati dal fumo in generale, ma anche per fermare la progressione della malattia".

Fonte: quotivadis.it

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