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Le ricerche di Gerona 2005

(30-07-09) La chirurgia per l'obesit? espone a un maggior rischio di fratture?





In taluni casi pu? portare indubbi benefici, ma c'? un nuovo motivo per ricorrervi con la dovuta prudenza
MILANO - Un colpo di bisturi e via, i chili in eccesso se ne vanno. Detta cos? la chirurgia anti-obesit? (o bariatrica) potrebbe parere l'uovo di Colombo per chiunque sia obeso. Invece arrivare sul tavolo operatorio per risolvere l'obesit? non ? mai una scelta da fare a cuor leggero: proprio nei giorni scorsi un 36enne gravemente obeso ? morto a Reggio Emilia dopo l'intervento. I progressi della tecnica hanno tuttavia reso la bariatrica pi? sicura che in passato: le ricerche pi? recenti l'hanno ?sdoganata? anche per la cura del diabete in caso di obesit?, secondo la revisione del pi? ampio database di pazienti a disposizione (60 mila casi), presentata da ricercatori della Duke University un mese fa al congresso dell'American Society for Metabolic and Bariatric Surgery , ha una tasso di complicanze (per lo pi? non serie) attorno al 10 per cento e una mortalit? dello 0.1 per cento. Ma siccome, appunto, ogni tanto accade l'irreparabile gli inviti alla cautela sono molteplici. L'ultimo arriva dall'ultimo congresso della Endocrine Society statunitense: una ricerca presentata al convegno ha dimostrato che dopo la bariatrica il rischio di fratture raddoppia.
FRATTURE ? Il pericolo riguarderebbe soprattutto mani e piedi; secondo Jackie Clowes della Mayo Clinic di Rochester, autrice dello studio, il dato ? abbastanza inatteso. Al congresso la Clowes ha presentato i risultati preliminari della sua analisi, che include 292 pazienti operati alla Mayo Clinic fra il 1985 e il 2004 per risolvere un'obesit? complicata da altre malattie e seguiti poi in media per 7 anni. I dati, disponibili finora su 97 persone (in maggioranza donne, nel 90 per cento dei casi sottoposte a bypass gastrico), dimostrano che dopo il bisturi non ? raro andare incontro a fratture: negli anni successivi all'intervento se ne sono verificate 31 in 21 pazienti, con un rischio mediamente doppio rispetto a persone di pari et? e sesso. La probabilit? di rompersi una mano, nello specifico, ? tre volte maggiore; quella di fratturarsi un piede quadruplica addirittura. Perch?? ?Potrebbe dipendere dal fatto che la chirurgia bariatrica, com'? stato verificato in passato, aumenta la velocit? con cui l'osso viene demolito e riformato ? ipotizza Clowes ?. Questa accelerazione potrebbe rendere pi? fragili le ossa. In realt? ? solo una supposizione: dobbiamo ancora capire meccanismi ed eventuali fattori di rischio correlati al fenomeno?. Che per? esiste, ed ? solo l'ultimo dei problemi segnalati dagli esperti nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica.
DIABETE ? Bisogna dire per? che in molti casi serve davvero: un'apertura (o forse sarebbe meglio chiamarlo uno spiraglio, visto che le cautele sono tante) ? arrivata anche dalla Societ? Italiana di Diabetologia, che di recente ha pubblicato il primo documento di consenso sul tema a poca distanza da un'analoga presa di posizione dell'American Diabetes Association. Secondo gli esperti la chirurgia bariatrica ? un'opzione possibile, efficace e sufficientemente sicura per risolvere il diabete negli obesi con indice di massa corporea superiore a 35, se dieta e farmaci non sono stati efficaci e si vuole evitare il ricorso all'insulina. ?In questi pazienti dopo il bisturi la glicemia torna normale nel 55-95 per cento dei casi, a seconda del tipo di intervento scelto ? spiega Lucia Frittitta, la diabetologa SID che ha coordinato la stesura del documento ?. Il bendaggio gastrico ad esempio permette di controllare la glicemia senza farmaci in un caso su due, con rischi operatori minimi, assimilabili a quelli della rimozione della colecisti. Altri interventi, come il bypas gastrico o la diversione biliopancreatica, sono ancora pi? efficaci ma sono gravati da rischi operatori e post-operatori maggiori?.
CAUTELA ? Bisogna andarci coi piedi di piombo soprattutto per le conseguenze: non solo una maggior probabilit? di fratture, ma anche problemi di malassorbimento di vitamine e minerali, come ricorda Frittitta: ?Chi si sottopone alla bariatrica ? costretto poi ad assumere integratori per tutta la vita e deve essere seguito sempre e comunque con attenzione dai medici?. Il documento italiano parla chiaro: deficit nutrizionali sono assai probabili, cos? come aumenta il rischio di osteoporosi. Che forse non ? estranea alle fratture dei pazienti operati alla Mayo Clinic, tanto che la dottoressa Clowes osserva: ?Dare ai pazienti supplementi consistenti di calcio e vitamina D potrebbe aiutare a ridurre il rischio di fratture. Non ? detto comunque che le prevenga del tutto?. Insomma, prima di decidere di operarsi non sono pochi gli elementi di cui tenere conto: nonostante i vantaggi della chirurgia, tutti i dati disponibili indicano che un'attenta valutazione caso per caso del rapporto costo-beneficio ? sempre indispensabile.
Elena Meli

Fonte: Corriere.it

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