(25-03-06) Una dieta a ridotto contenuto di grassi potrebbe non ridurre il rischio cardiovascolare e oncologico.
Il WHI ( Women's Health Initiative) dietary modification trial ha arruolato 48.835 donne in post-menopausa (et? 50-79 anni) senza una precedente storia di cancro mammario. Le donne sono state randomizzate in due gruppi: nel primo gruppo (40%) veniva attuato un intervento volto a promuovere una diminuzione dell'introito di grassi e un consumo abbondante di vegetali e cereali, il secondo gruppo fungeva da controllo (60%).
L'intervento dietetico era disegnato per ridurre l'introito di grassi al 20% dell'introito energetico totale e per aumentare il consumo di vegetali e frutta ad almeno 5 porzioni al giorno e di cereali ad almeno 6 porzioni al giorno. Nel gruppo di controllo non veniva richiesta alcuna modificazione della dieta. L'end-point primario era l'incidenza di cancro mammario invasivo.
L'introito giornaliero di grassi risult? pi? basso nel gruppo intervento mentre il consumo di frutta e verdura risult? pi? elevato di almeno una porzione al giorno; al contrario non si ebbero differenze importanti nel consumo di cereali.
Durante il follow-up di 8,1 anni l'incidenza annuale di cancro mammario fu di 0,42% nel gruppo intervento e di 0,45% nel gruppo controllo (HR 0,91; IC95% 0,83-1,01). Nonostante la non significativit? dei dati gli autori osservano che il trend osservato di riduzione del rischio avrebbe potuto diventare pi? importante se l'osservazione fosse durata di pi?.
Lo studio ha valutato anche l'incidenza di cancro del colon. Durante il follow-up si ebbero 0,13% casi per anno nel gruppo intervento e 0,12% casi per anno nel gruppo controllo (HR 1,08; IC95% 0,90-1,29).
Il terzo scopo dello studio era valutare l'impatto della dieta sul rischio cardiovascolare. In questo caso gli end-point primari erano la coronaropatia fatale e non fatale, l'ictus fatale e non fatale e la combinazione di entrambi.
L'incidenza di coronaropatia fu di 0,63% per anno nel gruppo intervento e di 0,65% per anno nel gruppo controllo; di 0,28% vs 0,27% per lo stroke; di 0,86% vs 0,88% per la combinazione di entrambi. Tutte queste differenze non erano significative. Anche dopo aver escluso le donne che al baseline avevano una malattia cardiovascolare (3,4%) le differenze non risultarono significative.
JAMA. 2006 Feb 8; 295:629-666
Fonte: www.pillole.org
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