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Le ricerche di Gerona 2005

(25-08-09) Additivi pericolosi a base di fosforo e potassio nella carne?





Sono rischiosi per chi ha problemi ai reni. Ma gli esperti rassicurano, in Italia le etichette li indicano

MILANO - L'allarme arriva dagli Stati Uniti, ma fortunatamente il fenomeno sembra circoscritto oltreoceano. Secondo una ricerca uscita sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology, nelle carni crude trattate si trovano spesso alti livelli di fosforo e potassio aggiunti come additivi e non segnalati in etichetta. Un problema non di poco conto per chi soffre di malattie renali e deve limitare il pi? possibile l'introito di queste sostanze.
INDAGINE ? Secondo gli autori dell'indagine, Richard Sherman e Ojas Mehta dell'universit? del New Jersey, la carne e il pollame trattati sono una sorgente di fosforo e potassio insospettabile e per? consistente. Un guaio per chi ? in dialisi, che deve stare attento a non introdurre troppi fosfati e potassio con la dieta per non incrementarne troppo i livelli ematici, responsabili addirittura di morte improvvisa se l'eccesso ? notevole. Il pericolo paventato dai due esperti ? che questi pazienti possano ingerire fosfati e potassio senza saperlo, consumando carni trattate con additivi che li contengono ma che non sono specificati in etichetta: negli Stati Uniti succede, stando ai dati che hanno raccolto esaminando i contenuti di potassio e fosforo in vari tipi di carne acquistati al supermercato. I prodotti ?trattati? conterrebbero in media il 28 per cento di fosforo in pi? rispetto a quelli senza additivi, ma in alcuni casi si arriva perfino al 100 per cento in pi?; il potassio nelle carni senza additivi ? risultato inferiore ai 387 milligrammi per 100 grammi di proteine, mentre in un caso su cinque i prodotti trattati ne contenevano come minimo il doppio. ?La maggioranza dei cibi segnalati come ?trattati? riportava l'aggiunta degli additivi in etichetta, ma 8 dei 25 prodotti testati non ne facevano menzione: questo pu? essere un rischio per chi deve contenere il consumo di potassio e fosforo per motivi di salute?, hanno dichiarato gli autori.
NON IN ITALIA ? Ma di che carni si tratta? Per lo pi? di carni crude in cui viene iniettata una soluzione di sali (in genere, appunto, si tratta di fosfati) di sodio e potassio, solitamente assieme a sostanze antiossidanti e aromi. Il risultato ? una carne pi? tenera e saporita: negli USA si trovano carni crude di questo tipo, migliorate attraverso l'aggiunta di additivi. Sono assimilabili ai prodotti sottoposti a marinature varie, pi? o meno casalinghe, ma il problema oltreoceano ? che fosforo e potassio impiegati allo scopo non devono essere obbligatoriamente segnalati in etichetta. Da noi questo non succede, come specifica Salvatore Ciappellano, della sezione di Nutrizione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell'universit? di Milano (DISTAM): ?Da noi gli additivi, di qualunque genere essi siano, devono essere segnalati per legge in etichetta. Del resto non mi risulta che nel nostro Paese siano in vendita prodotti trattati di questo tipo?. Lo conferma anche Carla Favaro, docente alla scuola di specializzazione in scienze della nutrizione dell'Universit? di Milano Bicocca: ?Mai sentito di carni crude trattate in questo modo. In Italia sono in vendita ad esempio la carne salada, un prodotto tipico trentino, la carne salmistrata o anche prodotti marinati: gi? dal nome si capisce che ? stato aggiunto qualcosa e il consumatore che ha qualche problema di salute pu? drizzare le antenne, inoltre le etichette devono dichiarare la presenza di qualsiasi additivo impiegato ? tranquillizza l'esperta ?. Esistono in effetti in commercio carni che vengono reclamizzate come particolarmente tenere, ma si tratta di prodotti sottoposti di solito a processi meccanici specifici per rendere le fibre pi? morbide: se c'? l'aggiunta di una sostanza chimica, ? obbligatorio specificarla?. Nessun rischio di "acquisti al buio" nel nostro Paese, quindi; il pericolo per? potrebbe sussistere se si viaggia negli Stati Uniti, per cui ? bene che i pazienti con insufficienza renale che dovessero trovarsi oltreoceano controllino con attenzione le etichette dei prodotti acquistati, evitando di mangiare carni trattate o, in inglese, ?enhanced?.
Elena Meli

Fonte: Corriere.it

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