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Le ricerche di Gerona 2005

(18-09-09) L'aspirina fa bene al cuore? Solo se ? malato





di Adele Sarno

Assumere la molecola come forma di prevenzione nelle malattie cardiovascolari ? utile solo per chi ? malato. I medici sconsigliano l'assunzione per chi ? sano ma anche il fai-da-te. Sempre meglio concordare la terapia con il cardiologo
Va presa sempre a piccole dosi. L’aspirina previene le malattie cardiovascolari nelle persone con disturbi al cuore, ma non ? detto che faccia bene a chi ? sano. La conferma arriva da uno studio presentato all’ultimo congresso dell’European Society of Cardiology, tenutosi a Barcellona. Secondo Gerry Fowkes e colleghi, assumere la molecola senza avere disturbi cardiovascolari non solo non riduce in maniera significativa il rischio di attacchi di cuore, ma aumenta anche la possibilit? di avere emorragie interne.
“In realt? – spiega il professor Francesco Fedele, presidente della societ? italiana di cardiologia – che l’aspirina non vada somministrata come farmaco per prevenire attacchi di cuore in chi ? sano non ? una novit?. Da molti anni si susseguono pubblicazioni scientifiche che, pur riconoscendo l’azione della molecola nel prevenire la formazione di coaguli di sangue nelle persone con disturbi cardiovascolari, ribadiscono la necessit? di assumere il farmaco solo se il beneficio risulta superiore al rischio di emorragia gastrointestinale”.
Insomma l’aspirina va presa con cautela, ha i suoi effetti collaterali e, poich? si tratta di un farmaco che ha reazioni diverse a seconda dell’organismo di chi la assume, va assunta sempre di comune accordo con il proprio medico.

GLI STUDI
Lo studio della Wolfson Unit for Prevention of Peripheral Vascular Disease di Edimburgo, presentato a Barcellona, ? solo l’ultimo in ordine di tempo. “L’abuso di aspirina – spiegano i ricercatori – non solo non offre alcun vantaggio, ma in realt? c’? il rischio che una dose quotidiana a lungo termine causi emorragie interne che possono essere anche mortali”. Sempre nel 2009, su Annals of Internal Medicine, i ricercatori invitavano tutti a usare il farmaco in modo pi? specifico, considerando et?, sesso e fattori di rischio cardiovascolari, cio? diabete, colesterolo alto, pressione alta, obesit? e tabagismo. Secondo Valentin Fuster, direttore dell’istituto cardiovascolare dell’ospedale Mount Sinai di New York, e i colleghi autori dello studio: “Pi? sono i fattori coinvolti, pi? ? alta la necessit? di assumere il farmaco”.
E ancora, sempre nel 2009 ad aprile, uno studio olandese pubblicato su Archives of Neurology online, ha analizzato il collegamento tra piccoli episodi emorragici cerebrali e l’assunzione regolare di aspirina e altre prodotti antipiastrinici. Su 1062 persone esaminate, tra coloro che assumevano aspirina o calcio carbasalato c’era il 70% in pi? di incidenza di microemorragie.
UNA FORMA DI PREVENZIONE PER CHI HA DISTURBI
“Usare l’aspirina come farmaco per prevenire disturbi cardiovascolari ? inutile. Ma va detto – continua il professor Fedele – che moltissimi studi dimostrano che la molecola ? raccomandata come anticoagulante in pazienti con disturbi cardiovascolari. L’aspirina ? un caposaldo della terapia antiaggregante. ? consigliabile assumere 100 – 150 milligrammi al giorno, per la prevenzione secondaria”.
Ma ogni paziente ha il suo dosaggio, che va concordato con il medico curante. Se c’? un danno d’organo, pu? essere necessario assumerne una dose minima. Se c’? una patologia pi? seria o una resistenza al farmaco, allora pu? essere consigliato assumere anche un altro aggregante. “Pu? essere utile per chi ha arteriosclerosi diffusa, a chi ha gi? avuto un infarto”. Insomma, bisogna sempre evitare il fai-da-te, concordare con il medico la somministrazione in base alle esigente del paziente malato, ma la molecola non deve essere la soluzione dei problemi di chi ? sano. Piuttosto che prendere l’aspirina ? consigliabile l'abbandono di comportamenti malsani, e l’adozione di uno stile di vita sano.

Fonte: http://canali.kataweb.it/

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