(21-11-09) Isterectomie evitabili nel 50% dei casi
Per le donne l'asportazione dell'utero resta il pi? diffuso intervento al mondo dopo il taglio cesareo. L'hanno subita negli Usa una ultrasessentenne su tre, nel Regno Unito una su cinque e in
Italia sono state eseguite nel 2004 circa 70.000 isterectomie. Eppure, ogni anno, il 50% di queste operazioni potrebbe essere evitato. Il dato arriva dal Congresso mondiale di ginecologia, che si chiuder? domani a Citt? del Capo (Sud Africa) e che riserva particolare attenzione ai trattamenti 'conservativi'.
"Oggi abbiamo nuove possibilit? terapeutiche in grado di 'salvare' l'utero", spiega Emilio Arisi, direttore dell'Unit? operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale regionale S. Chiara di Trento e consigliere nazionale della Societ? italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo). In particolare, i sanguinamenti eccessivi - la pi? diffusa patologia della mestruazione che riguarda una donna su 20 tra i 30 e i 49 anni - "vanno curati con un sistema intrauterino a rilascio di farmaco" evitando interventi invasivi come indicano anche le linee guida della Sigo. "Si avverte uno stimolo culturale nuovo - continua Arisi - una maggiore sensibilit? a livello internazionale, che ha spinto anche altre societ? scientifiche nazionali, come quelle americana e
inglese, a stendere linee guida sui flussi abbondanti. Un problema con
importanti riflessi sulla qualit? della vita della donna, forti disagi nella
vita relazionale, lavorativa ed affettiva" e che "troppo spesso porta
all'asportazione dell'utero". L'utilizzo del dispositivo intrauterino, che
libera in maniera costante, per 5 anni, una piccola quantit? di progestinico, garantisce anche la sicurezza contraccettiva per tutta la sua durata d'uso. "E' un'ottima soluzione - dice l'esperto - anche per quei Paesi in cui vi ? un alto tasso di aborti, soprattutto di quelli ripetuti. Il dispositivo pu? infatti essere inserito immediatamente dopo un'interruzione volontaria di gravidanza e
questa rappresenta a nostro avviso un'utile strategia per mettere al sicuro donne che si trovano in una particolare situazione di vulnerabilit?. Ogni 8 minuti nel mondo si registra una morte per complicanze legate ad aborti compiuti in condizioni di non sicurezza".
Fonte: doctornews33
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