(05-12-09) Troppi insetticidi e reumatismi: si sospetta un'associazione
L?uso di alcuni prodotti contro sembra aumentare il rischio di malattie reumatiche nelle donne di mezza et?
MILANO - Forse conviene essere pi? tolleranti con gli insetti che invadono i nostri spazi domestici: farli fuori a forza di spray forse aumenta il rischio di malattie reumatiche come il lupus eritematoso sistemico e l?artrite reumatoide. Il suggerimento emerge da un?analisi dei dati raccolti nel corso del grande studio condotto negli Stati Uniti qualche anno fa sulle donne dopo la menopausa, lo Women's Health Initiative Observational Study , anche noto con la sigla WHI, lo stesso che ha lanciato l?allarme sui pericoli della terapia ormonale sostitutiva.
LO STUDIO - Spulciando i dati relativi a pi? di 76 mila donne, per lo pi? bianche tra i 50 e i 79 anni, i ricercatori del National Institute of Environmental Health Sciences al Research Triangle Park del North Carolina hanno scoperto che un gesto apparentemente innocuo come spruzzare un insetticida in casa almeno sei volte l?anno aumenta di due volte e mezza il rischio di contrarre una delle due malattie. La probabilit? di ammalarsi raddoppia anche se si cacciano gli insetti meno spesso, ma per almeno vent?anni. ?Neppure far fare l?intervento a un giardiniere o a un?azienda specializzata cambia le cose? insiste Christine G. Parks, l?epidemiologa che ha coordinato il lavoro, presentato all?Annual meeting dell?American College of Rheumatology ?se la procedura ? ripetuta per cos? tanto tempo?. L?osservazione appare legata in maniera specifica all?uso di prodotti per la casa; vivere o aver vissuto in una fattoria, a contatto con prodotti pi? professionali, risulta irrilevante. Non come segnalato qualche mese fa sugli Annals of neurology da parte di un gruppo di studiosi francesi, secondo cui l?esposizione agli insetticidi raddoppia il rischio di morbo di Parkinson tra gli agricoltori .
MOTIVI ANCORA DA COMPRENDERE - Contadini o casalinghe, altri lavori pubblicati recentemente consigliano di alzare la guardia contro questi prodotti, in particolare quelli contenenti una sostanza chiamata in sigla DEET. Questo composto ha sostituito, soprattutto nella lotta contro le zanzare, il pi? noto DDT, messo in pensione molti anni fa a causa dei suoi effetti tossici. Ma anche la sostanza attualmente in uso potrebbe nascondere insidie per la salute, soprattutto a livello del sistema nervoso centrale e se associata ad altri composti chimici, come normalmente avviene: ?Un pericolo da tenere presente, visto che ne fanno uso circa 200 milioni di persone ogni anno e che negli ultimi cinquant?anni ne sono state utilizzate pi? di 8 miliardi di dosi? afferma Vincent Corbel, uno degli autori della ricerca pubblicata su BMC Biology. Lo studio sulle donne statunitensi non entra nel dettaglio della composizione chimica dei prodotti usati, n? pu? di per s? confermare che siano proprio le sostanze contenute negli spray ad aumentare la predisposizione o a innescare la comparsa delle malattie reumatiche. ?Tuttavia altre differenze come l?et?, i fattori socioeconomici, l?abitudine al fumo non bastano a spiegare il fenomeno? precisa l?epidemiologa statunitense. ?Tanto pi? che l?aumento del rischio dipende in maniera evidente dalla quantit? e dalla durata dell?esposizione alle sostanze insetticide, che una volta spruzzate tendono a rimanere nell?ambiente. Ancora non si sa per? se agiscono quando vengono inalate o per contatto attraverso la pelle?. Mentre i danni al sistema nervoso potrebbero essere dovuti direttamente all?azione tossica degli insetticidi, ? probabilmente un altro il modo con cui gli insetticidi scatenano il sistema immunitario contro l?organismo stesso del malato, innescando malattie autoimmuni come il lupus e l?artrite reumatoide. L?ipotesi pi? semplice ? che queste sostanze contengano elementi che in una certa misura assomigliano a componenti naturali delle articolazioni, della pelle o cos? via: arrivando dall?esterno innescano una reazione contro gli estranei che finisce per coinvolgere anche i padroni di casa.
Roberta Villa
Fonte: Corriere della sera.it
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