(18-01-10) Internet e televisione ?padroni?
I due media dominano la vita e condizionano percezione di s? , relazioni e comportamenti, fra cui fumo e consumo di alcol e droga e abitudini alimentari
PISA - Saranno presentati venerd? 18 dicembre a Pisa ? nell?ambito del Convegno ?La Societ? degli adolescenti?, i risultati dell? edizione 2009 dell?indagine su ?Abitudini e Stili di vita degli adolescenti?, che la Societ? italiana di Pediatria realizza annualmente dal 1997. L?indagine ? che ha il Patrocinio del Ministero della Giovent? - viene svolta annualmente dal 1997 su un campione nazionale di 1300 studenti delle scuole medie inferiori di et? compresa tra gli 12 e i 14 anni. Queste le prime anticipazioni.
FENOMENO FACEBOOK - Continua la crescita dell?utilizzo di Internet da parte degli adolescenti italiani che diventa prevalentemente femminile. ? facebook il fenomeno dell?anno: alla ricerca di amici sconosciuti ?purch? siano fighi?. L?utilizzo tra gli adolescenti del Pc, ed in particolare di Internet, ? cresciuto, dal 2000 ad oggi, in modo costante e netto. Nel 2000 solo il 37% aveva in casa un personal computer (nella grande maggioranza dei casi senza collegamento ad Internet) e ad aver navigato in Internet (almeno una volta) era poco pi? del 5%. Oggi il 97% ha un computer in casa (il 16% ne ha addirittura pi? di due) il 51% (55% delle femmine) si collega tutti i giorni ad Internet e il 16,7% lo fa per pi? di 3 ore al giorno. Chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l?80% ? abituale frequentatore di You Tube (il 22% ha gi? inviato un suo filmato). Il 41% ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica (e le femmine, molto pi? dei maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l?amore?). Su facebook, fenomeno dell?anno, ha gi? la propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle femmine) e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi. La gara ? avere pi? amici possibile ? quindi ci si propone a sconosciuti, ad una condizione (come ha raccontato una tredicenne coinvolta in uno dei focus group realizzati a corollario dell?indagine) ?che siano fighi?. Il computer ?, inoltre, diventato sempre pi? ?personal?, nel senso che oltre il 54% lo ha nella propria camera e il 21,7% naviga in Internet la sera tardi prima di addormentarsi. ?Un aspetto ? sottolinea Giorgio Rondini dell?Universit? di Pavia, gi? Presidente della Societ? Italiana di Pediatria e ideatore, con Gian Paolo Salvioli e Maurizio Tucci , dell?indagine SIP sugli adolescenti ? che evidenzia come i ragazzi siano sempre pi? autonomi, e probabilmente poco controllati, nella navigazione in Internet?.
CHAT CON SCONOSCIUTI - Aumentano i comportamenti a rischio nell?utilizzo di Internet. Numero di telefono, foto (anche provocanti) e disponibilit? ad un incontro dati a sconosciuti con sempre maggior disinvoltura. E la disponibilit? aumenta in modo significativo all'aumentare del tempo che abitualmente si trascorre in Internet. Gli sconosciuti interlocutori sono naturalmente nella grandissima maggioranza dei casi altri adolescenti ? rassicura Gian Paolo Salvioli, Direttore del Dipartimento di Scienze Ginecologiche,Ostetriche e Pediatriche dell'Universit? di Bologna e Presidente del Convegno - ma abituarsi ad abbassare le difese ? certamente un rischio grosso che si corre?.
CRESCE ANCHE LA TELEVISIONE - Dopo due anni di calo (dovuto all?erosione praticata da Internet) torna a crescere (in termini di ore di visione al giorno) il consumo di televisione da parte degli adolescenti. A guardarla pi? di 3 ore ? il 23% del campione (25% dei maschi) e non a fronte di un nuovo travaso, perch? anche il consumo quotidiano di Internet continua a crescere. A questo si aggiunge che sono proprio i grandi fruitori di televisione ad essere anche i pi? assidui frequentatori della rete e dagli incroci sulle risposte emerge che pi? del 7% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di passare pi? di tre ore al giorno sia davanti alla TV che in Internet. C?? quindi una significativa percentuale di giovanissimi che passa, in media, 4-5 ore al giorno davanti ad un monitor. Chi guarda pi? televisione si trascina dietro anche tutta una serie di comportamenti negativi strettamente correlati.
Gli effetti negativi del consumo televisivo su abitudini e comportamenti adolescenziali li evidenziamo ormai da anni e sono particolarmente significativi non solo per quanto riguarda comportamenti direttamente correlati alla TV, ma anche per quanto concerne le abitudini alimentari, la percezione del s?, il rapporto con il bullismo, la percezione del rischio e la abitudine ad assumere comportamenti considerati rischiosi, il rapporto con la famiglia e con il sesso, l?addiction (fumo, alcol, droghe) . Quest?anno per la prima volta sono state confrontate le risposte del campione nazionale con quelle di chi ha dichiarato di trascorre in Internet pi? di tre ore al giorno e si ritrovano (in alcuni casi in modo addirittura amplificato) le criticit? che si osservano per i grandi fruitori di TV , In particolare si osserva, tra chi frequenta maggiormente la rete, una maggiore tendenza a considerare accettabili comportamenti di tipo razzista.
FUMO, ALCOOL E DROGA - Circa un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette (al sud la percentuale dei fumatori sale al 36%). E Alessia (nome di fantasia, ma tredicenne vera) in un focus group ha detto: ?? un anno che ho smesso ma l?anno scorso fumavo tantissimo?. L?8% (nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) ha anche dichiarato di ?farsi le canne?. Percentuale certamente sottostimata specie se si considera che il 37% ha dichiarato di avere amici che fumano canne. Il 5% conosce amici che hanno fatto uso di ecstasy (solo lo 0,3% ha ammesso di averne fatto personalmente uso) e il 9,1% conosce amici che hanno provato la cocaina (non ? stata posta la domanda diretta sull?uso). Il 40% beve vino, il 50% (57% dei maschi) birra, e il 22,4% liquori. E il 13,3% (17,7% al centro Italia) si ? ubriacato almeno una volta. Il 20,2% trova ragionevole assumere farmaci o integratori per migliorare le prestazioni sportive (era il 18% nel 2008). Se troppa televisione e troppo Internet inducono gli adolescenti ad una maggiore esposizione a droghe, fumo ed alcol, anche il consumo di alcol ? un indicatore importante dei comportamenti. Ad esempio, gli adolescenti che bevono pi? sostanze alcoliche hanno una percezione del rischio significativamente pi? bassa degli altri, ma pi? spesso compiono azioni che loro stesso riconoscono come rischiose (80% vs 67% del campione nazionale). ?L?abitudine ad assumere sostanze alcoliche ? evidenzia Giorgio Rondini ? oltre a compromettere il sano e corretto sviluppo di un adolescente ? spesso il primo passo verso l?uso di sostanze. Dalla ricerca emerge che il 8% degli adolescenti intervistati ha gi? fumato ?canne?, il 5% conosce amici che hanno provato l?ecstasy e addirittura il 9% conosce amici che hanno provato la cocaina. Inoltre, rispetto a quanto avveniva in passato, si ? significativamente abbassata l?et? in cui gli adolescenti entrano in contatto con la droga e quindi lo fanno con ancora minor consapevolezza dei danni che ci? produce?.
SESSO - Il 66,7% degli adolescenti intervistati dichiara di avere (o avere gi? avuto) il ragazzo o la ragazza. Se ci? non implica, naturalmente, che abbiano avuto rapporti sessuali, indica comunque una contiguit? col sesso. E a questo proposito il 63% dei maschi e il 44% delle femmine dichiara di avere, sul sesso, tutte le informazioni che ritengono necessarie. La loro fonte di informazione di gran lunga prevalente ?, per?, il gruppo dei pari (64%), mentre continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge ai genitori (mamma 29%, era al 33% nel 2008; pap? 17%, era al 19% nel 2008). Il 22% dei maschi e il 14% delle femmine si affidano, invece, ai forum o alle chat su Internet. Interessante ci? che pensano a proposito dell?et? in cui inizia ad essere ragionevole avere rapporti sessuali completi. Il 12% circa indica 14 anni (la loro et?), mentre il 22% indica 16 anni e un altro 22% 18 anni La maggioranza (41,5%) ? per? propensa a sostenere che non ci sia una et? precisa, ma che ? importante ?sentirsi pronti?. Come gi? osservato, la percentuale di coloro che indicano nei 14 anni l?et?-soglia aumenta in modo significativo con l?aumentare del tempo che trascorrono in Internet e davanti alla TV.
? evidente, in questo, il ruolo giocato dai due media nella preconizzazione della sessualit? e, pi? in generale, dei comportamenti di tipo adulto. E per apparire pi? grandi (cosa che desidera oltre il 40% degli intervistati) l?espediente che considerano pi? importante per le femmine ? il truccarsi (lo indica il 21%), poi il modo di vestirsi (16,1%) e, a distanza, (6,8%) il cercare di comportarsi in modo pi? maturo. Per i maschi, invece, ? il modo di vestire (11%) l?espediente pi? utilizzato.
FAMIGLIA - Le regole che i genitori danno sono considerate adeguate (n? troppe n? poche) dal 70% degli adolescenti senza differenze tra maschi e femmine. Nonostante le ?eque regole? oltre il 27% degli adolescenti afferma di rispettarle raramente o mai. E dalla ricerca emerge ? inevitabile conseguenza di una genitorialit? molto debole - che l?influenza dei genitori sulle decisioni che li riguardano ? addirittura minore di quella che gli stessi adolescenti considererebbero ragionevole.
BULLISMO - Il 64% degli adolescenti intervistati dichiara di aver assistito a fenomeni di bullismo. Un dato fortunatamente in calo rispetto agli anni passati (75% nel 2007), anche se c?? da chiedersi se ci? sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta di ?assuefazione?. In ogni c?? ancora un consistente 41% che se fosse vittima di un bullo non lo rivelerebbe ad un adulto ma cercherebbe di risolvere la cosa da solo.Il 71% giudica comunque male chi si comporta da bullo, ma c?? un 5,4% dei maschi che lo considera i bulli ?tipi in gamba?.
RAPPORTO CON GLI ADULTI - Il rapporto con la ?societ? degli adulti?. Che un adolescente abbia come interlocutore privilegiato un suo coetaneo, anche se si trova di fronte ad un problema da risolvere, ? un atteggiamento comprensibile. Va per? segnalato come nel tempo ? progressivamente diminuita la percentuale di chi si rivolge anche ad un adulto. Solo dallo scorso anno la ?mamma? ? scesa dal 42% al 36,4%; il pap? dal 20% al 16%; gli insegnati dal 3,3% al 2,6%, mentre aumenta sempre il ricorso agli amici dal 44,7% al 50,2%. ?D?altra parte ? afferma Maurizio Tucci, curatore dell?indagine - non sembra che i genitori facciano molti sforzi per cercare di incentivare il dialogo con i figli. ? significativo osservare che il momento di maggior consumo televisivo da parte degli adolescenti non ? il pomeriggio, quando presumibilmente sono soli a casa (65%), ma durante i pasti (86,3%) quando ? verosimile che ci siano anche i genitori e che siano proprio i genitori a volere la TV accesa?. Gian Paolo Salvioli sottolinea invece un altro aspetto emerso dalla ricerca: ?Gli adolescenti che vivono con un solo genitore hanno complessivamente atteggiamenti e comportamenti pi? critici rispetto a quelli che vivono in una famiglia unita. Da una maggiore contiguit? con alcol e droghe a una peggiore percezione del proprio aspetto fisico. A ci? si aggiunge, il che contribuisce a creare un circolo vizioso, che gli adolescenti mono-genitore trascorro pi? tempo davanti alla TV e in Internet?. Allargando dalla sfera privata ad una socialit? pi? allargata, la fiducia degli adolescenti ? prevalentemente rivolta alle forze dell?ordine (si fida di polizia e carabinieri) il 64%, ai medici (61,2%), e agli insegnanti (56,9%). In coda troviamo i giornalisti (9,7%) e soprattutto i politici (7,2%). Complessivamente va registrato che anche per le figure che ispirano pi? fiducia non si raggiungono mai livelli di adesione molto alti. ?Considerando complessivamente i risultati dell?indagine ? afferma Alberto Ugazio, Presidente della Societ? Italiana di Pediatria ? osserviamo una adolescenza lasciata forse un po? troppo in balia di se stessa. Avere evidenziato gli aspetti pi? critici e, soprattutto, i maggiori fattori di rischio, deve essere un ulteriore incentivo ad impegnarci in una azione pi? incisiva a favore dell?adolescenza. Famiglia e scuola ? sottolinea Ugazio ? hanno certamente un ruolo delicatissimo e imprescindibile, ma ? importante che tutte le figure che a vario titolo sono a contatto con l?adolescenza ? e tra queste c?? innanzi tutto il pediatra - contribuiscano a stringere le maglie di una necessaria rete protettiva, fatta essenzialmente di ascolto, attenzione ai segnali deboli di malessere e instaurazione di un rapporto di fiducia. Cos? come la SIP ? conclude Ugazio ? pu? continuare a fornire un prezioso contributo scientifico alla ?comprensione? degli adolescenti attraverso strumenti efficaci come si ? dimostrata questa nostra ormai decennale indagine?.
Fonte: www.corriere.it
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