(29-11-05) Correlazione fra stile di vita durante l'adolescenza e insorgenza di sindrome metabolica nell'et? adulta.
Premessa
La sindrome metabolica costituisce un'importante causa dell'insorgenza di patologie cardiovascolari, oltre che di diabete1. La sua prevalenza ? in continuo aumento, soprattutto nei giovani2, ed esistono ormai evidenze in base alle quali sembra che la comparsa della sindrome metabolica nell'et? adulta abbia probabilmente le sue radici nello stile di vita degli anni precedenti3, anche se i determinanti della sindrome metabolica sono multifattoriali e non sono ancora del tutto chiari al momento attuale.
Ferreira et al. hanno pubblicato sul primo numero di quest'anno della rivista Archives of Internal Medicine un articolo circa l'andamento di importanti determinanti potenziali della sindrome metabolica (quota e distribuzione del grasso corporeo, funzionalit? cardiopolmonare e stile di vita) dalla prima adolescenza (et? di 13 anni) all'et? adulta (et? di 36 anni) in una popolazione olandese composta da 364 individui (189 donne)4.
Metodi
I dati di questa analisi sono stati tratti dall' Amsterdam Growth and Health Longitudinal Study, che ha registrato la quota di grasso corporeo, l'attivit? fisica, l'assunzione di calorie in eccesso rispetto al consumo, il contenuto di nutrienti del regime dietetico utilizzato, l'assunzione di alcol e le abitudini relative al fumo di giovani in buona salute dall'et? di 13 anni all'et? di 36 anni, momento in cui ? stata determinata la prevalenza della sindrome metabolica. Sono stati considerati endpoint primari dello studio i fattori legati allo stile di vita associati in maniera indipendente con l'insorgenza della sindrome metabolica.
Risultati
La prevalenza di sindrome metabolica all'et? di 36 anni, in base alla definizione del National Cholesterol Education Program5, ? risultata del 10,4% (18% negli uomini e 3,2% nelle donne). I criteri relativi alla pressione arteriosa sono risultati presenti nel 49% degli uomini e nel 13% delle donne; la trigliceridemia ? risultata diagnostica nel 33% degli uomini e nel 4,2% delle donne; i livelli di colesterolo HDL, la misurazione della circonferenza addominale e i valori di emoglobina glicosilata sono risultati simili per uomini e donne. Nei soggetti con sindrome metabolica all'et? di 36 anni, rispetto ai soggetti che non presentavano tale affezione, sono state rilevate (dall'adolescenza all'et? di 36 anni) le caratteristiche seguenti:
1) un incremento pi? marcato della quota di grasso totale dell'organismo e del grasso sottocutaneo a livello del tronco;
2) una riduzione pi? marcata dei livelli di funzione cardiopolmonare;
3) un aumento pi? marcato del livello di attivit? fisica di intensit? lieve-moderata, ma una riduzione pi? marcata del livello di attivit? fisica intensa;
4) una tendenza verso un maggior apporto calorico nel corso degli anni;
5) una ridotta probabilit? di assunzione di bevande alcoliche.
Conclusioni
I risultati dello studio di Ferreira et al. sono molto interessanti, soprattutto se si considera che si tratta del primo studio che ha valutato in maniera globale i possibili determinanti della sindrome metabolica con un disegno longitudinale per un arco di tempo cos? lungo in una popolazione di giovani.
Le associazioni documentate in questo studio sono risultate tutte indipendenti l'una dall'altra, per cui i potenziali determinanti della sindrome metabolica sono multipli e sono indipendenti l'uno dall'altro. Di conseguenza, ? necessaria un'azione preventiva ad ampio spettro, che copra tutte le variabili individuate in quell'arco di tempo abbastanza lungo che segna il passaggio dall'adolescenza all'et? adulta. In particolare, la prevenzione dell'insorgenza della sindrome metabolica dovr? comportare una riduzione della quota del grasso corporeo, soprattutto per quanto riguarda l'obesit? centrale, un aumento dei livelli di attivit? fisica intensa e una riduzione dell'apporto di calorie nel corso degli anni. Per quanto riguarda l'alcol, non ? certo consigliabile incoraggiare l'assunzione di bevande alcoliche in un'et? a elevato rischio di sviluppo di dipendenza.
L'impatto in termini di salute pubblica di eventuali provvedimenti preventivi mirati ai target suggeriti dai risultati di questo studio sar? sicuramente significativo; la prevalenza della sindrome metabolica sta aumentando rapidissimamente, al punto che molti autori ormai indicano questa sindrome come il pi? pericoloso fattore di rischio attuale per malattia coronarica e ictus e per la mortalit? globale nei Paesi industrializzati5. In questo contesto, ? di fondamentale importanza la promozione di uno stile di vita sano nei pi? giovani componenti della nostra societ?; ? auspicabile che genitori, scuola e istituzioni pubbliche collaborino con il comune fine di proporre ai ragazzi scelte e abitudini di vita improntate alla difesa del proprio stato di salute, che possano poi mantenere nel corso futuro della loro vita.
Bibliografia
1. Lakka HM, Laaksonen DE, Lakka TA, et al. The metabolic syndrome and total and cardiovascular disease mortality in middle-aged men. JAMA 2002; 288 :2709-2716.
2. Steinberger J, Daniels SR. Obesity, insulin resistance, diabetes, and cardiovascular risk in children: an American Heart Association scientific statement from the Atherosclerosis, Hypertension, and Obesity in the Young Committee (Council on Cardiovascular Disease in the Young) and the Diabetes Committee (Council on Nutrition, Physical Activity, and Metabolism). Circulation 2003; 107 :1448-1453.
3. Katzmarzyk PT, Perusse L, Malina RM, Bergeron J, Despres JP, Bouchard C. Stability of indicators of the metabolic syndrome from childhood and adolescence to young adulthood: the Quebec Family Study. J Clin Epidemiol 2001; 54 :190-195.
4. Ferreira I, Twisk JWR, van Mechelen W, et al. Development of fatness, fitness, and lifestyle from adolescence to the age of 36 years. Arch Intern Med 2005; 165 :42-48.
5. Executive Summary of The Third Report of The National Cholesterol Education Program (NCEP) Expert Panel on Detection, Evaluation, And Treatment of High Blood Cholesterol In Adults (Adult Treatment Panel III). JAMA. 2001 May 16;285(19):2486-97.
6. Isomaa B, Almgren P, Tuomi T, et al. Cardiovascular morbidity and mortality associated with the metabolic syndrome. Diabetes Care 2001; 24 :683-689.
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