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Le ricerche di Gerona 2005

(11-02-10) Una dieta sana protegge dalla depressione





Un'alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di grassi farebbe ?da scudo? ai disturbi dell'umore

MILANO - Disturbi dell?umore, come ansia e depressione, si possono prevenire e forse curare anche con una dieta sana, ricca di frutta e verdura e povera di grassi. Per contro la tipica dieta occidentale nella quale dominano cibi processati o raffinati e grassi saturi renderebbe pi? inclini alla ?tristezza?. La segnalazione viene da un nuovo studio dell?Universit? di Melbourne, in Australia, pubblicato di recente sulla rivista American Journal of Psychiatry.
RELAZIONI PERICOLOSE ? Gli studiosi australiani hanno esaminato le abitudini alimentari e la salute mentale di pi? di mille donne fra i 20 e i 93 anni, tenute sotto controllo per 10 anni. Disturbi depressivi e ansia sono stati evidenziati in 121 delle partecipanti, mentre le rimanenti sono risultate sane. Incrociando le rilevazioni sullo stato dell?umore con informazioni relative all?alimentazione, gli esperti hanno evidenziato che la dieta occidentale, che notoriamente prevede l'assunzione di molti alimenti grassi, ? associata con un rischio aumentato del 50 per cento di sviluppare problemi mentali. Sul banco degli imputati diversi alimenti come hamburger, pane bianco, pizza, patatine, bevande al latte aromatizzate, birra, zucchero e dolci. Sono risultate nettamente pi? equilibrate, nel corpo e nello spirito, invece le donne che seguivano una dieta sana con verdure, frutta, manzo, agnello, pesce e cereali integrali. In questo caso il rischio di depressione e ansia ? risultato infatti ridotto del 30 per cento. Dati che sono rimasti invariati anche quando gli studiosi hanno preso in considerazione altri fattori come et?, peso, stato socio-economico e istruzione. ?Mangiare abitualmente frutta, verdura, farine integrali e carne di buona qualit? povera di grassi pu? aiutare a ridurre il proprio rischio di sviluppare ansia e depressione? afferma Felice Jacka, la coordinatrice dello studio. Per quanto riguarda la carne rossa, come quella di manzo e agnello, l?esperta fa un?osservazione interessante, segnalando che questo tipo di carne, se di buona qualit? (cosa che dipende da come vengono allevati gli animali e da come vengono nutriti), pu? addirittura contribuire positivamente sul profilo dei grassi. Recenti studi australiani mostrerebbero infatti che una buona proporzione dei grassi omega-3 introdotti dagli australiani con la dieta, e tanto raccomandati per i loro effetti benefici, verrebbe proprio dalla carne rossa e non solo dal pesce, come ritenuto fino ad ora.
I MECCANISMI - Uno dei meriti della nuova ricerca rispetto a studi precedenti ? quello di avere preso in considerazione l?associazione tra un tipo di regime alimentare e la depressione e non il semplice legame con singoli nutrienti o gruppi di cibi. ?Non ci alimentiamo con singoli nutrienti, ma con una combinazione di cibi ? fa notare la ricercatrice ?. Fino a poco tempo fa nessuno studio aveva considerato l?impatto di una dieta completa sui disturbi mentali, mentre negli ultimi 10 anni c?? stato un fiorire di studi relativi al ruolo dell?alimentazione nella malattie cardiovascolari, nel diabete e nella sindrome metabolica?. La cosa interessante ? che molti dei meccanismi in grado di influenzare queste condizioni, tra cui le disfunzioni a livello del sistema immunitario e la conseguente infiammazione, potrebbero influire anche sulla depressione.
POSSIBILI RICADUTE ? Studi recenti condotti in Australia, riferiscono infine gli autori, mostrano che fino al 30 per cento dei soggetti affetti da depressione cambia le proprie abitudini alimentari nell?ottica di migliorare i sintomi depressivi, cosa che indica una crescente attenzione sulla relazione tra dieta e salute mentale. Ormai ? consuetudine che i medici diano utili consigli alimentari ai loro pazienti per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Sul fronte della depressione non siamo ancora a questo punto, ma potremmo arrivarci perch? sono in crescita gli studi che segnalano il ruolo preventivo, ma anche il potenziale ruolo curativo, della dieta nelle patologie mentali.
Antonella Sparvoli

Fonte: Corriere della sera.it

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