(20-02-10) La celiachia, una malattia sociale?
Ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10% (fonte Associazione italiana di celiachia ? AIC).
?Per le dimensioni che oggi assume in Italia e nel mondo in termini di salute pubblica e di economia sanitaria la celiachia ? diventata una ?malattia sociale? - spiega il dott. Italo De Vitis, dirigente dell?unit? assistenziale di medicina interna e gastroenterologia dell?Universit? Cattolica di Roma presso il Complesso Integrato Columbus (CIC), presidio accreditato dalla Regione Lazio per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia della malattia.
La celiachia ? un?intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, Kamut, orzo, segale, spelta e triticale che compare in soggetti geneticamente predisposti. Comporta la necessit? di condurre una dieta speciale per tutta la vita, basata sulla privazione di cereali e in generale di ogni alimento o medicinale contenente glutine. L?incidenza di questa intolleranza in italia ? stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. ?Una diagnosi tardiva o peggio mancata costa molto di pi? allo Stato del contributo economico cui ogni celiaco correttamente diagnosticato ha diritto, circa 100,00 euro al mese per la donna e 140,00 euro per l?uomo - afferma De Vitis che sar? presente domani, sabato 30 gennaio, a Rieti, al Congresso dell?AIC con una relazione dal titolo ?La celiachia come malattia sociale?.
?E? necessario - continua il ricercatore - convincere gli amministratori ?conti alla mano? della necessit? di sviluppare i programmi di screening almeno per particolari sintomi come ad esempio la carenza di ferro nelle donne che il medico di base pu? avviare gi? dal suo ambulatorio?. ?Molto probabilmente questa visione - prosegue De Vitis - potrebbe portare ad un risparmio in denaro pubblico, ma sicuramente ci aiuter? a guadagnare qualit? di vita, un parametro meno monetizzabile ma non per questo meno importante?.
La celiachia ? una condizione clinica in continua espansione epidemiologica: le maggiori attenzioni rivolte alla patologia dalla classe medica e le pi? approfondite conoscenze scientifiche sull?argomento hanno permesso di incrementare le nuove diagnosi creando perfino le premesse per nuovi quadri nosografici, come la celiachia dell?adulto e addirittura dell?et? geriatrica. Ciononostante la percentuale delle diagnosi ?sommerse? - ? ancora molto elevata. Esistono difatti ancora molte zone ?d?ombra? nell?impostare correttamente la diagnosi o nell?affrontare problematiche connesse al monitoraggio della condizione dopo la diagnosi, anche da parte dei medici di medicina generale. Per questo motivo la Associazione Italiana Celiachia si ? fatta promotrice di una serie di incontri con i MMG per far conoscere la celiachia.
Fonte: Ufficio stampa AIC
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