(28-02-10) Pazienti con ictus ischemico acuto: relazione tra CRP e mortalit? nel lungo periodo
I biomarker infiammatori predicono lo sviluppo di eventi aterotrombotici. Ricercatori dell?University of Leeds in Gran Bretagna hanno esaminato la relazione tra proteina C-reattiva, complemento C3, e mortalit? nel lungo periodo dopo ictus ischemico acuto. I livelli di CRP e C3 sono stati analizzati mediante test ELISA in 394 soggetti con ictus ischemico acuto, che erano sopravvissuti pi? di 30 giorni. Il periodo osservazionale mediano ? stato di 7.4 anni. Il valore della proteina C-reattiva era pi? alto tra i pazienti che sono morti ( 10.8 mg/L ), rispetto a coloro che sono sopravvissuti ( 3.8 mg/L ), mentre il complemento C3 era simile in entrambi i gruppi. CRP ? rimasto predittivo della mortalit? dopo aggiustamento per fattori di rischio clinici e demografici ( hazard ratio aggiustato per i pazienti con CRP nel pi? alto quartine verso il pi? basso: 2.0 ). Tuttavia, dopo ulteriore aggiustamento per beta-tromboglobulina o per il fattore di von Willebrand, CRP non era pi? un predittore indipendente di mortalit?. I dati dello studio stanno ad indicare che la relazione tra CRP e mortalit? postictale pu? in parte riflettere la disfunzione delal cellula endoteliale, indotta dall?infiammazione, e l?attivazione piastrinica. ( Xagena2009 )
Shantikumar S et al, Stroke 2009;
Fonte: Link: Stroke.it
Link: MedicinaNews.it
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