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Le ricerche di Gerona 2005

(17-03-10) Una mela al giorno toglie l?infiammazione di torno





Le fibre solubili aumentano la produzione di fattori antinfiammatori da parte del sistema immunitario

MILANO - Lo sappiamo che mangiare tante fibre fa bene alla salute, se non altro perch? sono le ?spazzine? dell?intestino. Ma non tutte le fibre sono uguali: quelle solubili (si trovano fra gli altri in mele, agrumi, lenticchie, noci e avena) avrebbero infatti anche spiccate capacit? antinfiammatorie. Tanto da proteggere dalle infezioni batteriche un gruppo di topolini da esperimento nutriti a suon di fibre derivate dalle mele.
L'ESPERIMENTO ? I dati arrivano da un ricercatore dell?universit? dell?Illinois, Gregory Freund, e saranno pubblicati a maggio su Brain, Behavior and Immunity. Freund per sei settimane ha sottoposto un gruppo di topolini a una dieta a basso contenuto di grassi, dando ad alcuni solo fibre solubili, ad altri solo fibre insolubili (quelle che si trovano nei cereali integrali, nella crusca e nei vegetali a foglia verde); poi ha iniettato loro un lipopolisaccaride, sostanza che mima gli effetti di un?infezione batterica negli animali da esperimento. Ebbene, dopo due ore dall?iniezione i topini nutriti con le fibre solubili erano malati solo nella met? dei casi rispetto agli altri e anche quelli che manifestavano i segni dell?infiammazione recuperavano prima. ?In appena sei settimane il loro sistema immunitario ? profondamente cambiato?, ha detto Freund. Infatti, le fibre solubili lo hanno spinto a produrre maggiori quantit? di interleuchina-4, una citochina antinfiammatoria. Tanto che il ricercatore osserva che le fibre solubili potrebbero rivelarsi utili soprattutto per chi, come gli obesi, ha un livello di infiammazione generale abbastanza elevato che poi si manifesta con malattie come il diabete o le cardiopatie. ?Che le fibre solubili possano ?immunizzare? gli obesi contro gli effetti dannosi del grasso?? si chiede Freund.
INFIAMMAZIONE ? La risposta ancora non c??, ma i dati dello statunitense non sono un?assoluta novit?, come spiega Massimo Campieri, responsabile del Centro per le malattie infiammatorie croniche intestinali del Policlinico Sant?Orsola di Bologna: ?Le fibre solubili hanno un effetto massa, seppure meno consistente rispetto alle insolubili, ma sono soprattutto degli ottimi prebiotici: in pratica, favoriscono la proliferazione di batteri intestinali ?buoni?, che mantengono in salute l?apparato gastrointestinale e stimolano essi stessi la produzione di fattori antinfiammatori. Le fibre solubili riducono perci? l?infiammazione, sicuramente a livello locale, assai probabilmente a livello generale; rispetto alle fibre insolubili, poi, sono anche meglio tollerate perch? danno minor senso di pesantezza?. Secondo l?autore della ricerca in pubblicazione, introdurre regolarmente fibre solubili potrebbe davvero aiutare a tenere alla larga gli effetti negativi del grasso di troppo, anche se la dieta fosse per il resto sregolata. Non ci sono ancora prove che queste fibre siano un tale toccasana, di certo per? sembrano davvero avere capacit? antinfiammatorie; per garantirsi gli effetti positivi, tra l?altro, pare non occorra rimpinzarsi di mele e arance: ?Le linee guida raccomandano di introdurre dai 28 ai 35 grammi di fibre al giorno, senza per? specificare la quantit? relativa delle solubili e delle insolubili ? dice Christina Sherry, coautrice dello studio in uscita ?. Sarebbe bene puntare alle solubili: purtroppo i produttori alimentari ancora non specificano la differenza. Per assicurarsi le fibre ?giuste? ? bene allora non farsi mancare orzo, avena, noci, lenticchie e frutta come agrumi, mele, fragole?. C?? l?imbarazzo della scelta, insomma. E la prova che il vecchio detto ?una mela al giorno toglie il medico di torno? non era affatto campato per aria.
Elena Meli

Fonte: Corriere della sera.it

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