(01-04-10) Latte fresco, l?intolleranza ? ?naturale? ma 7.000 anni lo hanno reso pi? digeribile
di Sara Ficocelli
E' il primo alimento in assoluto, eppure crea problemi a 5 italiani adulti su 10. Uno studio inglese sostiene che il lento adattamento al lattosio ? passato attraverso una "mutazione" genetica iniziata tra le civilt? pastorali del VI millennio a.C. E spiega perch? questo processo si ? "concluso" solo nei Paesi del Nord Europa.
Se fate parte di quel 50% di italiani al quale il latte pesa sullo stomaco o provoca nausea, non preoccupatevi, l?organismo umano in origine ? stato programmato per reagire cos?: in et? adulta, infatti, si perde via via con la lattasi anche la naturale capacit? di digerire il lattosio che hanno invece neonati e bambini piccoli. Se poi oggi solo alcune popolazioni riescono a bere il latte fresco senza soffrirne, ci? ? dovuto a una modificazione del Dna avvenuta nel corso dell'evoluzione, ma non in maniera uniforme.
Lo sostiene uno studio appena pubblicato su BMC Evolutionary Biology, secondo il quale i primi a beneficiare di questo cambiamento del corredo genetico - iniziato circa 7.500 anni fa - sono stati i popoli europei, tanto che la scarsa ?tolleranza? al lattosio oggi colpisce appena il 10 per cento degli abitanti del Vecchio continente.
Gli studiosi inglesi dell?University College London sostengono che il consumo abitudinario del latte sia cominciato tra le genti dei Balcani e del Centro Europa, le prime quindi ad avere ?adattato? il proprio Dna con la capacit? di produrre l'enzima lattasi. I "milk drinkers", come li definisce Mark Thomas, della UCL Genetics, Evolution and Environment, si sarebbero poi diffusi in tutta Europa e questo sarebbe il motivo per cui oggi quasi il 90% degli europei tollera il lattosio, contro il 65% del resto del mondo.
Spiega Thomas: "La maggior parte degli adulti di tutto il mondo non produce l'enzima lattasi, e quindi non ? in grado di digerire il lattosio, lo zucchero del latte. Il 90% degli europei, invece, continua a produrre questo enzima per tutta la vita. In Europa, in particolare, una singola variante genetica ? fortemente associata a questa ?persistenza di lattasi? e sembra aver dato alle persone un grande vantaggio di sopravvivenza".
Per realizzare lo studio, gli autori hanno simulato le condizioni di allevamento dei bovini tra i popoli della cultura Linearbandkeramik (della anche "della ceramica lineare", cos? chiamata dall'archeologo tedesco Friedrich Klopfleisch) dell'Europa centrale. "In generale, considerando i risultati delle nostre simulazioni e delle scoperte archeologiche, archeozoologiche e archeometriche - conclude Thomas - sembra plausibile collegare l'origine geografica e la diffusione della persistenza della lattasi all'emergere di un'economia basata sull'allevamento di bovini durante il VI millennio a.C.".
E? noto da tempo che gli umani non erano in grado di digerire il latte, ma ? la prima volta che una ricerca assegna una datazione al passaggio dall'intolleranza alla tolleranza al lattosio. In passato, i ricercatori dell'UCL e dell'Universit? di Mainz avevano raccolto campioni di Dna da scheletri risalenti al 5840 e al 5000 a.C., scoprendo che il gene che controlla la capacit? di digerire il latte non era presente in alcuni campioni.
Nel presente, ci sono popolazioni in cui l?intolleranza al latte fresco ? ormai prossima allo zero e non ? un caso che si trovino nel Nord Europa. Il latte infatti, oltre al contributo di proteine e calorie, a latitudini pi? settentrionali compensa l?insufficienza di luce solare e aiuta la sintesi della vitamina D nella pelle. Il clima ben diverso ha rallentato invece questa evoluzione genetica nei popoli del Mediterraneo, come dimostra il caso Italia: in media, 4 italiani adulti su 10 non digeriscono il latte fresco, ma questa percentuale si abbassa nel Nord Est, mentre cresce di molto in Sicilia.
Fonte: la Repubblica.it
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