(10-04-10) Allarme cuore per bimbi obesi, gi? a 3 anni segni di futuri danni
I chili di troppo insidiano del cuore dei piccoli, e primi segni si vedono gi? a 3 anni. Lo rivela uno studio americano che ha coinvolto 16 mila bambini e adolescenti. Secondo la ricerca, condotta dall'Universit? del North Carolina e pubblicata su 'Pediatrics', i piccoli pi? marcatamente obesi presentano segni di un marker infiammatorio che pu? predire future malattie cardiache. In generale, il 40% dei bambini da 3 a 5 anni con obesit? presentava livelli di proteina C-reattiva elevati, rispetto al 17% dei coetanei normopeso.Un dato allarmante, commentano gli studiosi Usa, sottolineando per? la necessit? di ulteriori approfondimenti per indagare sugli effetti di questo valore per la salute, a distanza di anni. In generale quasi il 70% dei giovanissimi monitorati era normopeso, il 15% in sovrappeso, l'11% obeso e il 3,5% molto obeso. Non solo: nel gruppo dei pi? grandicelli con gravi problemi di peso, i livelli della proteina C-reattiva erano ancora aumentarti. Tanto che a 15-17 anni l'83% dei fortemente obesi presentava questo marker dell'infiammazione rispetto al 18% dei coetanei normopesi. La proteina C-reattiva, se elevata, ? segno di un'infiammazione nell'organismo ed ? usata come un marker 'spia' del rischio di cardiopatie. Secondo Asheley Cockrell Skinner, assistente di pediatria dell'Unc School of Medicine, i risultati sono stati una sorpresa. "Stiamo vedendo una relazione tra il peso e elevati livelli di un marker dell'infiammazione, molto prima rispetto a quanto ci aspettassimo", osserva. "In questo studio - avverte la co-autrice, Eliana Perrin - non siamo stati in grado di stabile se l'obesit? o l'infiammazione siano arrivate prima, ma una teoria ? che l'obesit? provochi infiammazione, che porta cuore e vasi ad ammalarsi a distanza di tempo. Occorrono ulteriori studi per comprendere appieno le implicazioni di questa ricerca. Ma gi? ora - precisa - ci dice che fin da molto piccoli i bambini obesi presentano un'infiammazione molto maggiore rispetto ai coetanei normopeso. E questo - conclude - ? molto preoccupante".
Fonte: quotivadis.it
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