(28-04-10) La chemioterapia altera il gusto
La riduzione dell'assunzione di cibo e, quindi, dell'apporto energetico in pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia sono associate ad alterazioni del gusto che, secondo uno studio pubblicato su Nutrition Journal, potrebbero rappresentare importanti fattori nello sviluppo di malnutrizione in questi pazienti. L'indagine, a cui hanno partecipato anche alcuni ricercatori italiani, ? stata coordinata da Karla S?nchez-Lara dell'Oncology Center Diana Laura Riojas de Colosio, M?dica Sur Clinic and Foundation di Citt? del Messico. Per 30 individui con diagnosi di cancro, al loro secondo ciclo di chemioterapia, e 30 persone sane, ? stata valutata, attraverso specifici questionari, la sensibilit? a tre differenti sapori: dolce (saccarosio); amaro (urea) e un terzo definito "umami" (glutammato sodico). Per i malati, rispetto ai controlli, sono state riscontrate soglie di percezione del dolce (6,4 vs 4,4 mol/ml) e di riconoscimento dell'amaro (100 vs 95 mol/ml) pi? elevate. Coloro che percepivano il sapore dolce, in maniera alterata, hanno ridotto l'apporto calorico giornaliero (2.043 vs 1.586 kcal) e l'assunzione di proteine (81,4 vs 54 g/giorno), carboidrati (246 vs 192 g/giorno) e zinco (19 vs 11 mg/giorno), rispetto agli individui senza disturbi sensoriali. A causa della modificata sensibilit? al sapore dolce, nei pazienti non ? stato soddisfatto il fabbisogno energetico con conseguente perdita di peso. Nutr J. 2010 Mar 24;9(1):15.
Fonte: nutrizione33
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