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Le ricerche di Gerona 2005

(28-04-10) Lunga vita a chi non supera le 1.600 calorie al giorno






Uno studio italiano pubblicato oggi su Science dimostra che una dieta con poche calorie triplica la durata della vita degli organismi unicellulari come i lieviti, raddoppia quella dei moscerini della frutta, allunga del 40% la vita dei topolini di laboratorio. Nell'uomo, arrivare a una soglia come quella delle 1.600 calorie rende il cuore efficiente come se avesse 15 anni di meno ed elimina le cellule di grasso responsabili di molte infiammazioni dei tessuti. Lo studio di oggi ? stato scritto dai tre massimi esperti di restrizione calorica, fra cui Luigi Fontana, ricercatore della Washington University e direttore del dipartimento di nutrizione e invecchiamento dell'Istituto superiore di sanit? a Roma. ?Non so se riusciremo a portare la vita dell'uomo a cent'anni - spiega - ma possiamo guadagnare trent'anni di vita sana, arrivando senza malattie all'et? di 80-90 anni?. La "restrizione calorica" pi? che una dieta ? una simulazione di carestia: porzioni ridotte al minimo, calorie tagliate di un terzo, vietati cereali non integrali e dolci. Un regime cos? drastico mette l'organismo in regime di risparmio. Il metabolismo rallenta, i consumi si riducono al minimo. Il meccanismo ? nato all'alba dei tempi per far sopravvivere gli esseri viventi nei periodi di carestia. La restrizione calorica non si basa sull'equazione fra meno cibo e forma migliore. Agisce piuttosto attivando una serie di geni legati al ritmo del metabolismo - e quindi alla durata della vita - che fanno parte di un meccanismo ancestrale comune a tutti gli organismi per difendersi dalla scarsit? di cibo. ?Nessuno pensa che una dieta simile possa diventare generalizzata - spiega Fontana, che da 7 anni segue una cinquantina di persone sottoposte a restrizione calorica - il nostro obiettivo ? analizzare prima di tutto i segnali che l'ambiente invia alle cellule attraverso il cibo. Poi studiare le reazioni che il Dna mette in atto per adattarsi. E infine individuare delle sostanze che agiscono su questo meccanismo e possano essere assunte sotto forma di farmaci per produrre lo stesso effetto della restrizione calorica. Abbiamo gi? allo studio diversi fitocomposti. Negli Usa si sta investendo molto su queste ricerche?.

Fonte: edott.it

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