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Le ricerche di Gerona 2005

(30-04-10) Anziani, esplode l?abuso di alcol e farmaci






Altro che giovent? bruciata. Ben due milioni mezzo di anziani sono a rischio di abuso di alcol, farmaci e droghe. Sarebbero, infatti, circa diecimila i consumatori di cocaina, marijuana e amfetamine con pi? di 65 anni. I dati sono stati diffusi dal congresso della Societ? italiana di psicogeriatria, e sembrano tracciare i confini di un nuovo problema generazionale e in continua crescita, dal momento che gli anziani dipendenti da alcol e droghe sono aumentati del 10% in un anno. Un problema le cui origini sembrano essere state individuate nella recente crisi economica, che ha colpito duramente la popolazione anziana, ma anche nella mancata assistenza e nel crescente tasso di divorzi in et? avanzata. Insomma, pi? generale il male ? uno: la solitudine. ?L'isolamento spinge verso l'abuso di sostanze. L'eccesso di alcol ? tipicamente maschile e spesso deriva dalla scarsa consapevolezza delle quantit? di vino "permesse": Bere moderatamente ? infatti un marcatore di buona salute, ma dopo i 65 anni non bisognerebbe superare i due bicchieri al giorno - spiega Marco Trabucchi, presidente della Societ? italiana di psicogeriatria - A esagerare con in farmaci sono invece soprattutto le donne, in due casi su tre. Casalinghe, sole e senza interessi, finiscono spesso per prendere qualche ansiolitico di troppo, magari associato ai medicinali prescritti per curare altri acciacchi in un cocktail che aumenta il rischio di effetti collaterali. Peraltro si tratta di farmaci psicoattivi che col tempo possono dare effetti simil-depressivi opposti a quelli voluti, riducendo ancora di pi? la voglia di vivere e l'autonomia?. A rendere ancora pi? preoccupante il quadro sono le lacune nel sistema di assistenza agli anziani nel nostro Paese. Secondo i dati presentati al congresso, su dieci famiglie in cui c'? un anziano, sei avrebbero bisogno di aiuto. Ma lo Stato non fa molto. ?I centri diurni, che dovrebbero alleggerire i familiari dal carico di lavoro , raggiungono meno dell'1% degli anziani in difficolt?, con differenze notevoli sul territorio tra regione e regione- denuncia Niccol? Marchionni, presidente della Societ? italiana di gerontologia e geriatria - L'assistenza domiciliare, poi, arriva a meno del 5% degli anziani?. Allora chi pu? segnalare il disagio e intervenire in tempo? ?Il medico di famiglia, che non dovrebbe mai allentare l'attenzione sui suoi pazienti anziani - risponde Trabucchi - E se c'? un problema, il medico ? quasi sempre in grado di gestirlo?.

Fonte: edott.it

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