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Le ricerche di Gerona 2005

(12-05-10) Iss, in Italia boom abuso di alcol tra over 65 e under






In Italia ? boom di abuso d'alcol soprattutto tra gli over 65 e tra i giovanissimi under 16, ragazzi e ragazze. Gli anziani preferiscono il vino, mentre i giovani, accanto al nettare di Bacco, non disdegnano birra e superalcolici. Sta prendendo sempre pi? piede anche nel nostro Paese, inoltre, il fenomeno del binge drinking, l'abbuffata di alcol in una sola occasione. Questi alcuni dati emersi dal rapporto dell'Istituto superiore di sanit? (Iss), di cui si ? parlato questa mattina a Roma durante l'Alcohol Prevention Day.Sull'esempio di modelli Nord europei, si ? consolidata tra i giovani italiani l'abitudine di bere in occasioni particolari pi? di 6 bevande alcoliche. Nel 2008 si ? registrata una prevalenza di binge drinking del 22,1% tra i maschi 18-24enni e del 6,5% tra le coetanee. In media, 4 milioni di italiani di tutte le et? si ubriacano nel corso dell'anno. Indipendentemente dall'et?, la distribuzione territoriale dell'abuso di alcol fa rilevare nei maschi il valore pi? alto nell'Italia Nord-Orientale (15,5%), seguita dall'Italia Meridionale (12,3%) e Nord-Occidentale (12,5%). Preoccupa soprattutto il fatto che il fenomeno sia registrato anche tra i minori di 16 anni, et?-soglia al di sotto della quale pu? essere vietata la somministrazione di alcol, e che tra le ragazzine di 16-17 anni si registrino valori pi? alti rispetto alla media femminile nazionale - quasi il 4%, rispetto alla media del 2,8% - con un picco per le 18-24 enni (6,5%). Ma a preoccupare non sono solo i giovanissimi. Nel nostro Paese, infatti, la massima frequenza di consumatori a rischio si registra tra gli ultra 65enni. Oltre 4 milioni di bicchieri per i 'nonni' e 1 milione circa per le 'nonne' vengono consumati in eccesso quotidianamente. E questo spiega anche perch? tra gli anziani si registra la pi? elevata frequenza di consumatori a rischio e di conseguenze alcol-correlate registrate in termini di carico di malattia - cirrosi epatica, tumori, malattie cardiovascolari, incidenti stradali e domestici - con il relativo ricorso ai ricoveri. Gli anziani, infatti, perdono la capacit? di metabolizzazione dell'alcol per la riduzione dell'attivit? dell'alcol-deidrogenasi, un enzima localizzato nel fegato e nello stomaco che consente di smaltire i bicchieri di troppo. Con questo enzima depotenziato, l'alcol circola immodificato incrementando il rischio di conseguenze tossiche e cancerogene. A questo si aggiunge anche la possibilit? di interazioni con determinati farmaci.La prevenzione, dunque, ? fondamentale. "Non possiamo dimenticare - dice Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Iss - i 30 mila morti l'anno e i 110 mila ricoveri registrati negli ultimi dieci anni. Bisogna aumentare la consapevolezza per dare la possibilit? di scegliere di non rischiare. E' importante - continua Scafato - la ricerca per fare sviluppo e prevenzione. Bisogna fare pubblicit? progresso, quella vera, che magari riesca a contrastare i 169 milioni di euro spesi in pubblicit? di bevande alcoliche. Fondamentali, poi, il ruolo della scuola e della famiglia per imparare a gestire l'alcol".


Fonte: quotivadis.it

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