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Le ricerche di Gerona 2005

(25-05-10) Lo studio, reprimere la rabbia fa male al cuore




Forse ? meglio sfogarsi: reprimere la rabbia fa infatti male al cuore. Anzi, per chi soffre di malattie cardiovascolari il pericolo ? davvero elevato: la rabbia repressa arriva quasi a triplicare il rischio di avere un infarto o di morire entro 5-10 anni. ? quanto dimostra una ricerca condotta da Johan Denollet dell'Universit? olandese di Tilburg, pubblicata sulla rivista 'American Journal of Cardiology'. I ricercatori olandesi hanno preso in esame un gruppo di 644 persone con problemi cardiaci e lo hanno seguito per un tempo medio di sei anni, durante i quali il 20% del campione ? andato incontro ad un evento cardiaco grave o fatale. Il 27% del campione era composto da soggetti con personalit? di 'tipo D', vale a dire individui che provano delle emozioni negative (depressione, ansia, rabbia) e tendono a reprimerle cronicamente. Andando ad analizzare la relazione tra come i pazienti gestivano la rabbia e gli incidenti cardiovascolari, gli studiosi hanno notato che gli eventi cardiaci avversi verificatisi nel periodo dello studio hanno riguardato soprattutto i soggetti con personalit? D. I ricercatori hanno inoltre scoperto che quasi il 20% dei pazienti con personalit? di tipo D manifestava una certa tendenza a reprimere la rabbia, contro il 4% dei pazienti che non aveva una personalit? di tipo D. Questo non significa che le esplosioni di rabbia siano il modo migliore per gestire i sentimenti, avvertono i ricercatori. Scatti d'ira possono infatti 'strangolare' il flusso di sangue nel cuore e portare ad anomalie del ritmo cardiaco. La verit?, quindi, forse ? nel mezzo. Per gestire la rabbia, Denollet consiglia alle persone con problemi cardiaci di trovare una soluzione a met? strada e imparare a gestire meglio i propri stati emotivi, anche con l'aiuto di terapeuti ad hoc.

Fonte: quotivadis.it

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