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Le ricerche di Gerona 2005

(01-06-10) 40% italiani 'frustrati', vogliono mangiar piu' sano ma non riescono






Vorrei mangiare pi? sano ma non ci riesco: ? questa
l'affermazione che pi? e meglio descrive il rapporto con il cibo del 37% degli
italiani (quasi 4 italiani su 10), quota che sale al 40,5% tra i 30-44enni, a
oltre il 40% tra le donne e sopra il 43% tra le casalinghe. E' quanto emerge
dal primo rapporto Coldiretti-Censis sulle abitudini alimentari degli italiani,
presentato oggi a Roma. Un'indagine da cui emerge che i 'frustrati' sono in
numero superiore al quasi 33% degli italiani che dichiara di seguire una dieta
sana perch? l'alimentazione ? tra i fattori importanti per la salute, e sono
soprattutto gli anziani (40,3%) e i laureati (37,6%) a praticare questa
tendenza salutista. Dal rapporto, spiega il presidente della Coldiretti Sergio
Marini, "emerge un'importante segmentazione dei comportamenti con oltre un
terzo degli italiani che riconosce il valore dell'alimentazione e si comporta
di conseguenza". E ancora, "un terzo che per stile di vita, tentazioni e stress
pur consapevole non riesce a comportarsi correttamente e un terzo che non ?
attento alla tavola per mancanza di conoscenza. Su quest'ultimo segmento -
aggiunge Marini - occorre responsabilmente lavorare in un Paese come l'Italia,
che non pu? pi? permettersi di dare per scontata la qualit? del cibo portato in
tavola come avveniva nel passato quando gli effetti della globalizzazione non
erano cos? rilevanti". Proprio per questo "Coldiretti - ha precisato Marini - ?
impegnata nelle scuole, nelle piazze e nei mercati con il progetto Educazione
alla campagna per far conoscere i principi della sana alimentazione. In Italia
ben quattro italiani su dieci risultano sovrappeso o addirittura obesi (11%),
con una netta prevalenza degli uomini rispetto alle donne. E le malattie
collegate all'obesit? sono responsabili del 7% dei costi sanitari dell'Unione
europea". Ma come si pongono gli italiani davanti al cibo? "E' l'era del
politeismo alimentare, che spinge a mangiare di tutto senza tab?, generando
combinazioni soggettive di alimenti e anche di luoghi ove acquistarli,
neutralizzando ogni ortodossia alimentare", dice il presidente del Censis
Giuseppe De Rita. Insomma, "il modello alimentare prevalente ? in realt? un
patchwork di opzioni che possono anche apparire contraddittorie. Cos?, ad
esempio: tra le persone che acquistano regolarmente prodotti Dop, Igp, quasi un
terzo compra anche cibi precotti, pi? di due terzi e oltre tre quarti
surgelati", prosegue. Tra i 'fedeli' dell'agricoltura biologica, circa tre
quarti acquistano anche surgelati, circa due terzi scatolame, e altrettanti
prodotti con marchio del distributore. E ancora: tra i fan di prodotti del
commercio equo e solidale, una nettissima maggioranza acquista i prodotti a
marchio commerciale del distributore, oltre tre quarti acquistano prodotti
surgelati e oltre due terzi scatolame. Inoltre il 27% non disdegna i fast-food.
"Il politeismo alimentare - conclude Marini - ? il prezzo che paghiamo agli
effetti della globalizzazione".

Fonte: quotivadis.it

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