(02-06-10) Tv cattiva maestra a tavola
In Italia, i bambini che guardano la tv sono indotti a mangiare qualcosa ogni
cinque minuti. A calcolarlo ? una ricerca condotta commissionata da Coop e
condotta dal dipartimento di Scienze dell'educazione Universit? di Roma Tre in
collaborazione con l'Osservatorio di Pavia. Lo studio ha preso in esame gli
annunci di prodotti alimentari trasmessi dalle tv di 11 paesi europei nella
fascia dalle 16 alle 19, in media la pi? seguita dal pubblico pi? giovane. Ne
risulta che i bambini sono vittime di un bombardamento che gli autori della
ricerca definiscono "immenso": chi guarda in media di tre ore di televisione al
giorno, si legge nella relazione finale "viene raggiunto da novanta
sollecitazioni a ingerire cibo, bevande o farmaci, nonostante una norma che
vieta di interrompere i programmi per bambini con la pubblicit?. La dimensione
del fenomeno ? tale da influire in maniera significativa sull'educazione
alimentare, anche se la pubblicit? non ha il fine di insegnare ma di vendere".
In quanto ad affollamento pubblicitario l'Italia ? seconda soltanto alla
Polonia ma fanno pensare esempi come quello della Svezia, dove i passaggi
pubblicitari di prodotti alimentari contati dai ricercatori nelle due settimane
di rilevamento sono stati appena 58 (contro i 1.256 del nostro paese). Se poi
l'analisi viene ristretta alle sole tv pubbliche, il confronto diventa ancora
pi? stridente: in Svezia, Norvegia e Gran Bretagna non sono previste inserzioni
pubblicitarie nei programmi pomeridiani; Rai Uno invece ha trasmesso nel
periodo considerato 176 spot alimentari, tredici in meno della rete spagnola
TVE1 e duecento in meno della polacca TVP1. Infine, colpisce la rarefazione di
spot dedicati a cibi sani o diete bilanciate: in Italia non superano il 10%
delle pubblicit? di alimenti e solo le promozioni di yogurt e cereali risultano
spesso associate a una comunicazione che sottolinea gli effetti benefici e
salutari.
Fonte: nutrizione33
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