(06-06-10) Dieta a rischio di circolo vizioso
Sottoporsi continuamente a diete restrittive senza ottenere risultati espone
al rischio di entrare in circoli viziosi che, anzich? far dimagrire, fanno
aumentare di peso. E spingono a rimettersi a dieta. Dica33 affronta gli aspetti
critici di questo meccanismo, tecnicamente chiamato "dieting", con Giovanna
Cecchetto, presidente dell'Associazione nazionale dietisti (Andid)
Che cosa accade quando si seguono diete molto restrittive?
Il problema nasce dal significato che si d? alla dieta: ? sempre pi? frequente
vivere la dieta come uno strumento per raggiungere il miglior risultato in
termini di perdita di peso, nel minor tempo possibile. E per raggiungere questi
obiettivi ci si costringe a restrizioni qualitative e quantitative fino alla
selezione di cibi che vengono considerati "permessi" o "proibiti". Diete di
questo tipo hanno un impatto critico e pericoloso perch? creano dipendenza.
Accade, infatti, che, tanto pi? ? severa la dieta tanto pi? difficile sar?
osservarla a lungo, di conseguenza dura poco e quando si sospende provoca
un'alimentazione disordinata e non controllato soprattutto verso gli alimenti
considerati proibiti con un immediato aumento del peso che spinge a riprendere
la dieta. Questo schema di comportamenti viene chiamato "dieting".
Quali sono le conseguenze del dieting?
L'alternanza tra lo stare a dieta e la libert? di mangiare ci? che si vuole ha
diversi impatti importanti. In primo luogo sul peso, che invece di diminuire
aumenta, ed ? statisticamente dimostrato che pi? rapida ? la perdita di peso
pi? rapido ? il recupero, che tende a superare il peso di partenza. ? il
risultato di una risposta metabolica biologica, vale a dire un adattamento
dell'organismo che, alla scarsa disponibilit? di calorie durante il periodo di
dieta restrittiva, risponde con un rallentamento del metabolismo, per non
bruciare tutte le risorse. Un calo che permane nel periodo di libert? e che fa
assimilare di pi? i cibi che si consumano. In secondo luogo, vedere che gli
sforzi fatti non portano a risultati, che non si riesce a perdere peso e che
non si riesce a resistere alle tentazioni, soprattutto in situazioni sociali,
induce sensi di colpa e di inadeguatezza, abbassamento dell'autostima, e
paradossalmente si finisce per consumare pi? cibo della categoria "proibiti"
per un meccanismo compensatorio. Infine non va dimenticato che ognuno nasce con
una dotazione biologica che autoregola, esattamente come negli animali,
l'equilibrio tra fame e saziet?. Questo equilibrio lo perdiamo negli anni per
tanti motivi e per stili di vita sempre meno naturali. Le restrizioni
dietetiche esagerate e il salto dei pasti per controllare l'apporto calorico
giornaliero, lo danneggia ancora di pi?, soprattutto in persone con problemi di
peso o di obesit?. In queste persone, in particolare, ? fondamentale rieducare
alla regolarit? dei pasti e consumare tutti i tipi di alimenti, ma serve
allenamento e tempo.
Qual ? il modo corretto di affrontare il problema dell'eccesso di peso?
Bisogna affrontare la dieta come una questione di lungo termine, che porti a
risultati graduali e permetta di mantenerli nel tempo. La dieta va vista non
come uno schema rigido, ma come un intervento che aiuta a gestire situazioni
difficili per una persona che deve osservare delle limitazioni
nell'alimentazione, come, per esempio, inviti a cena, pranzi e cene di lavoro,
pausa pranzo al bar. Bisogna considerare che il rapporto individuale con il
cibo non ha solo un significato biologico e nutrizionale, ma tocca anche la
sfera affettiva e quella del gusto e una dieta non pu? trascurare questi
aspetti anzi deve favorire un rapporto sereno e piacevole con il cibo. Per
questo motivo si parla sempre pi? di porzioni e meno di grammi, pi? di
frequenza di consumo e meno di evitamenti di certi alimenti.
Il dieting e le diete molto restrittive possono portare a disturbi del
comportamento alimentare?
I disturbi del comportamento alimentare hanno una base neurologica peculiare,
ma sono stati riscontrati dei caratteri comuni tra chi ne soffre e chi si
sottopone spesso a diete particolarmente restrittive. In entrambe le categorie
di pazienti, si verifica l'alternanza tra dieta e alimentazione libera, in cui
la restrizione instaura una risposta biologica e poi psicologica. Inoltre,
anche la prescrizione, in et? adolescenziale, di diete con indicazione in
grammi del cibo ? un fattore predisponente l'insorgenza dei disturbi
alimentari.
Fonte: dica33
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