(09-06-10) Gli inibitori della pompa protonica associati a rischio di fratture
Tre studi di ampie dimensioni, retrospettivi, hanno mostrato un?associazione
tra inibitori della pompa protonica ed un?aumentata incidenza di fratture.
Uno studio di revisione, canadese, che ha preso in esame il periodo 1996-2004
ha mostrato un aumentato rischio di fratture dell?anca per le persone esposte
agli inibitori della pompa protonica per 5 anni o pi?.
Dopo 7 anni o pi? di esposizione agli inibitori della pompa protonica il
rischio di fratture dell?anca ? aumentato ulteriormente ( OR=4.55; p=0.002 ).
Una revisione dei dati a partire dall?anno 2000, contenuti nel Danish National
Hospital Discharge Registry, ha mostrato che l?esposizione, entro l?anno
precedente, agli inibitori della pompa protonica era associato ad un aumentato
rischio di fratture ed anche a un pi? grande rischio di frattura dell?anca (
OR=1.45 ).
In modo simile, uno studio statunitense che ha esaminato i dati, dal 1987 al
2003, dell?UK General Practice Database, ha identificato un aumento,
statisticamente significativo, delle fratture dell?anca con l?esposizione agli
inibitori della pompa protonica per pi? di 1 anno, ed ha anche trovato che il
rischio aumenta con l?aumentare della durata della terapia e con la terapia ad
alto dosaggio.
Questi studi sono osservazionali e sono pertanto soggetti a confondimento.
Ulteriori studi sono necessari per verificare e per meglio definire l?
associazione.
Il meccanismo biologico sottostante a questa associazione non ? noto. Una
spiegazione potrebbe essere che l?assorbimento del calcio con la dieta dipende
da un basso valore di pH nello stomaco, e poich? gli inibitori della pompa
protonica sono potenti inibitori della secrezione acida da parte delle cellule
parietali gastriche, la conseguenza ? un innalzamento del pH.
E?anche possibile che altri fattori possano contribuire all?aumento del
rischio di fratture.
Il TGA ( Therapeutic Goods Administration ) ha ricevuto solo due segnalazioni
di associazione tra una frattura patologica e/o osteoporosi e l?esposizione a
un inibitore della pompa protonica; in 1 caso l?inibitore della pompa protonica
era il solo farmaco sospettato.
Questa bassa percentuale di segnalazione pu? riflettere un basso indice di
sospetto clinico data l?alta prevalenza di fratture dell?anca in Australia e la
comune prescrizione degli inibitori della pompa protonica.
Secondo l?ADRAC ( Adverse Drug Reactions Advisory Committee ) i medici
dovrebbero prescrivere la pi? bassa dose efficace per le indicazioni
riconosciute e periodicamente rivalutare i singoli casi per determinare la
necessit? di continuare la terapia con inibitori della pompa protonica.
Inoltre, i prescrittori dovrebbero essere consci del potenziale rischio
cumulativo per i pazienti che assumono pi? di un medicinale noto aumentare il
rischio di fratture. Questo rischio dovrebbe essere considerato anche quando si
prescrivono farmaci concomitanti noti per aumentare il rischio di cadute. (
Xagena_2009 )
Fonte: Australian Adverse Drug Reactions Bulletin, 2009
Link: Farmacovigilanza.net
Link: MedicinaNews.it
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione

