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Le ricerche di Gerona 2005

(22-06-10)I cibi contro il tumore alla prostata



Si accumulano dati a favore di soia, t? verde, melagrana. Servono per? maggiori certezze da studi ampi
MILANO - Se ne parla tanto, ci sono buone probabilit? che funzionino, ma ancora non abbiamo certezze granitiche sulla loro efficacia. Cos? gli esperti statunitensi del sito Urotoday hanno da poco riassunto ci? che si sa dei nutriceutici, ovvero di tutti quei cibi e nutrienti che di volta in volta vengono magnificati come anti-cancro, per la prevenzione e la cura del tumore alla prostata.
SOIA E TE' VERDE ? Bisogna andarci un po' cauti, per quanto le speranze non sembrino proprio mal riposte. ?Guardare ai nutriceutici ha senso perch? il tumore alla prostata ? sempre pi? diffuso e anche perch? un numero man mano maggiore di pazienti viene indirizzato alla sorveglianza attiva, attraverso cui non si elimina subito il tumore esponendo il paziente agli effetti collaterali della chirurgia ma si monitora attentamente, per aggredirlo appena diventa pi? pericoloso ? spiegano gli autori del documento ?. In questo scenario, tutto ci? che pu? prevenire la malattia o ritardarne la progressione ? pi? che utile. Meglio se, anzich? un farmaco, possiamo usare prodotti naturali che non hanno effetti collaterali, a meno di introdurne quantit? realmente esagerate?. Per ora i composti pi? spesso messi alla prova nei confronti del tumore alla prostata sono la vitamina D, la vitamina E, il selenio, il licopene, la soia e il t? verde; da non molto l'interesse si ? focalizzato anche sulla melagrana. ?Di tutti questi la soia pare essere il nutriente pi? benefico, con effetti preventivi e protettivi evidenti. Lo stesso dicasi per il t? verde?, dicono gli urologi.
STUDI ?DEBOLI? ? Gran parte dei dati sugli altri nutriceutici e il tumore alla prostata, osservano gli statunitensi, derivano da studi spesso contraddittori, di scarsa qualit?, con pochi pazienti. Cos?, molti nutriceutici vengono oggi considerati inefficaci contro il tumore alla prostata anche se non ci sono prove schiaccianti in un senso n? nell'altro: ?Per non creare confusione, sarebbe opportuno disegnare studi appropriati cos? da ottenere dati significativi. C'? molto interesse nei confronti dei nutriceutici, ? giusto che le loro caratteristiche vengano valutate bene e a fondo?, concludono gli autori. ?L'appello degli urologi americani ? del tutto condivisibile ? commenta Alberto Roggia, direttore dell'Unit? di Urologia all'ospedale S. Antonio Abate di Gallarate (Varese) ?. Purtroppo ? difficile fare studi randomizzati e controllati di prevenzione primaria, dovrebbero durare dieci o vent'anni per dare informazioni consistenti. Non abbiamo quindi dati certi, ma il razionale perch? funzionino c'? e noi urologi li consigliamo gi? da tempo?.
ANTIOSSIDANTI ? Quali sono le sostanze che non dovremmo farci mancare? ?I polifenoli antiossidanti del t? verde, il resveratrolo del vino, il licopene dai pomodori e dalla salsa di pomodoro, dov'? ancor pi? concentrato ? risponde Roggia ?. Inoltre, la vitamina D, zinco e selenio dall'aglio, gli omega-3 che si trovano nel pesce ma anche, ad esempio, nei semi di lino. Di fatto consigliamo una dieta equilibrata e sana, che per? non si dovrebbe iniziare a 60 anni, ma molto prima: oggi vediamo tumori anche nei quarantenni, l'educazione alimentare alla prevenzione dovrebbe cominciare fin da piccoli?. Mangiare frutta e verdura ed evitare il sovrappeso sono insomma i cardini per prevenire il tumore alla prostata. ?? il modo migliore per riuscirci, non abbiamo altre armi a disposizione. ? invece tuttora molto dibattuto l'eventuale effetto benefico dei nutriceutici una volta che il tumore sia stato diagnosticato: sembra meno probabile, infatti, che riescano a cambiare il decorso del cancro quando ? gi? presente?, conclude Roggia.

Fonte: Elena Meli ( corriere della sera.it)

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