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Le ricerche di Gerona 2005

(24-06-10) Cancro al seno col pancione, colpita 1 futura mamma su 3 mila





Cancro al seno col pancione: un dramma nel dramma che colpisce in Italia
una donna in dolce attesa su 3 mila. Con numeri in crescita, avvertono gli
esperti, complici la possibilit? di diagnosi sempre pi? precoci e l'aumento
dell'et? media alla prima gravidanza (sopra i 30 anni, in molti casi intorno ai
35). Risultato: oggi il 15% dei tumori al seno scoperti nelle under 35 riguarda
una donna incinta. Del big killer 'in rosa' durante la gravidanza, e delle
nuove terapie personalizzate che aiutano a salvaguardare il benessere del
nascituro, si parler? alla Insubria International Summer School, organizzata il
10 e l'11 giugno dall'universit? dell'Insubria a Induno Olona (Varese), in
collaborazione con il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York.
"Quello del tumore al seno durante la gravidanza ? uno dei temi pi? scottanti e
d'attualit? in senologia", spiega Francesca Rovera, direttore del Centro di
ricerche in senologia dell'universit? dell'Insubria. Sull'argomento si
confronteranno a Varese "centinaia di senologi da tutto il mondo", con
"l'intervento di ben 7 relatori dal Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di
New York". Fra gli interventi anche quello di Umberto Veronesi. "Una diagnosi
di tumore al seno in una donna in stato di gravidanza - sottolinea Rovera -
pone problemi specifici che richiedono una particolare sensibilit? e
professionalit? da parte del medico. E' noto che le neoplasie che colpiscono
pazienti in giovane et? hanno una prognosi generalmente pi? severa". E "se a
questo si associa lo stato di gravidanza, si comprende l'essenzialit? di un
approccio multidisciplinare che coinvolga senologo e oncologo, ma anche
ginecologo, neonatologo e psicologo". Quando il cancro al seno attacca una
donna in gravidanza, il primo problema ? la diagnosi. Nella maggior parte dei
casi, sottolineano infatti gli esperti, le gestanti si accorgono in ritardo di
avere un tumore. Nonostante i continui controlli per la gravidanza, nel 90% dei
casi sono le stesse pazienti a rilevare i sintomi della malattia. In generale,
il ritardo diagnostico ? compreso tra un mese e mezzo e 6 mesi. Da un lato
perch? il naturale ingrossamento del seno in gravidanza complica l'esame
obiettivo della parte; dall'altro perch? la gestante esita a sottoporsi ad
accertamenti diagnostici, per paura di causare danni al nascituro. La diagnosi
corretta prevede anche in questi casi che, di fronte a un nodulo sospetto, si
proceda a un'ecografia mammaria e a un esame cito-istologico. Solo in caso di
conferma si passa alla mammografia, da eseguire schermando il pancione. In caso
di cancro "non esiste alcuna necessit? di interrompere la gravidanza come atto
terapeutico - precisa Rovera - ma ? chiaro che la gravidanza delle pazienti
affette da tumore al seno va seguita con uno stretto monitoraggio della salute
biofisica fetale". La buona notizia ? che oggi "esistono terapie conservative
sempre pi? personalizzate, che permettono buoni risultati oncologici
salvaguardando la salute" del futuro beb?. A diagnosi avvenuta, le terapie
cambiano in base al periodo gestazionale. Il trattamento chirurgico non
presenta controindicazioni per tutta la durata della gravidanza ed ? uguale a
quello indicato nelle donne non incinte. Quanto alla chemioterapia, nei primi
tre mesi di gravidanza ? da evitare perch? l'embrione corre un rischio maggiore
di subire gli effetti tossici dei farmaci. I pericoli di danni da chemio
diminuiscono invece nel semestre successivo. No alla radioterapia, per i
possibili effetti negativi sul feto, mentre la terapia ormonale va rimandata al
termine della gravidanza. Infine, dopo 30-32 settimane di gestazione ?
opportuno indurre il parto.E per le donne che il cancro al seno l'hanno gi?
vinto? Per chi ha subito un trattamento specifico contro il tumore della
mammella "non esistono controindicazioni assolute alla gravidanza - chiarisce
Rovera in una nota - L'unico accorgimento ? quello di chiedere alla paziente di
attendere un paio di anni dalla fine del trattamento prima di programmare una
maternit?, essendo questo il periodo pi? a rischio per eventuali recidive
tumorali".

Fonte: Adnkronos Salute


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