(27-06-10) Chiedere denaro ai propri pazienti ? concussione
Descrizione e modalit? di aggiornamento
Il primario che convince i pazienti a farsi pagare per eseguire un intervento
in regime pubblico, screditando gli altri chirurghi del reparto o prospettando
la necessit? di ricorrere all'intramoenia a causa delle lunghe liste d'attesa,
? colpevole di concussione. La sesta sezione penale della Cassazione ha
confermato la condanna a sei anni di reclusione, oltre alla liquidazione dei
danni in sede civile, inflitta dalla Corte d'appello di Catania al primario di
cardiochirurgia del Policlinico. Il camice bianco era stato gi? ritenuto
colpevole in primo grado, al termine di indagini e intercettazioni condotte
dalla Guardia di finanza e sulla base delle dichiarazioni dei dieci pazienti
coinvolti. In appello la pena era stata lievemente ridotta, perch? due dei
molti capi d'imputazione - casi in cui aveva preteso denaro dopo l'operazione,
e non prima - erano stati qualificati come corruzione impropria susseguente.
Nessun dubbio, per i giudici di secondo grado, sulla condotta persuasiva e
ingannevole dell'imputato consistita nel segnalare ai pazienti o ai loro
parenti che la grave malattia cardiaca non consentiva di procrastinare, se non
a rischio morte, l'intervento chirurgico a causa della lunga lista d'attesa.
Davanti all'indisponibilit? finanziaria delle famiglie a ricorrere
all'intramoenia, il primario si "offriva" di eseguire lui stesso l'intervento
in cambio di un'offerta di denaro, previa la firma di una lettera in cui i
malcapitati dovevano dichiarare di aver donato i soldi per opere di
beneficenza. Il gioco, per?, non ha retto.
edott.it
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