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Le ricerche di Gerona 2005

( 08-07-10) Troppi farmaci danno alla testa



di Simona Zazzetta

Si soffre di mal di testa (cefalea) e spesso in modo cronico per tanti motivi,
dal ciclo mestruale alla familiarit?, dai disturbi del sonno fino al
sovrappeso. Recentemente anche l'abuso di farmaci ? stato indicato come fattore
di rischio di cronicizzazione. Per conoscerne meglio gli aspetti peculiari,
Dica33 ne ha parlato con Gennaro Bussone, direttore del dipartimento di
neuroscienze cliniche e del Centro cefalee dell'Istituto neurologico Besta, e
presidente rieletto di Anircef, Associazione dei neurologi italiani che si
occupano di cefalee all'interno della Sin, la Societ? Italiana di Neurologia.

Quanto ? diffuso il disturbo?
La maggior parte dei pazienti che arrivano nei nostri centri (dal 50 al 78%),
soffre di una cefalea cronicizzata, forma che colpisce il 4% della popolazione
generale e che nel 30-50 % dei casi si associa ad abuso di farmaci assunti
senza controllo medico.

Esistono persone pi? a rischio?
Una situazione particolare si verifica quando si considerano le donne
emicraniche in gravidanza, periodo in cui l'emicrania in genere tende a
scomparire (60% circa dei casi). Purtroppo, nel 20% dei casi la frequenza degli
attacchi non cambia e nel 20% addirittura peggiora. Molte pazienti quindi si
trovano in un vicolo cieco perch? non possono assumere farmaci e se la cefalea
persiste possono finire per usare di propria iniziativa rimedi che il medico
non riesce a controllare, come ad esempio analgesici da banco oppure
fitofarmaci, alcuni dei quali, contrariamente a quanto ? comunemente ritenuto,
possono essere pericolosi per il feto. Pu? invece accadere che, dopo il parto o
al termine dell'allattamento, l'emicrania riprenda le caratteristiche che aveva
prima della gravidanza.

Come si riconosce?
Riconoscere clinicamente un paziente con cefalea cronicizzata non presenta
grossi problemi diagnostici: basta fare un'anamnesi corretta e approfondita,
verificando con un diario delle cefalee se la frequenza e la gravit? indicano
una cronicit?. E' fondamentale per? far comprendere al paziente il suo problema
di abuso: molti non se ne rendono conto affatto, anche perch? usano gli
analgesici per poter svolgere la propria attivit? quotidiana

? possibile intervenire e risolvere il problema?
Per i pazienti che soffrono di cefalea cronica con abuso di farmaci, ?
necessario un ricovero per disintossicazione dai farmaci, presso una struttura
specialistica. Dopo la disintossicazione viene prescritta dallo specialista del
centro cefalee, una cura il pi? possibile mirata al singolo paziente. Si deve
inoltre considerare la concomitante personalit? di questi pazienti che sono
riluttanti a limitare o eliminare l'eccessivo uso di farmaci che al momento
danno loro un transitorio sollievo, ma che a lungo andare li fanno cadere nel
paradossale circolo vizioso dell'abuso, con la conseguente cronicizzazione del
dolore. Secondo uno studio della mia collaboratrice Licia Grazzi i migliori
risultati possono essere ottenuti col ricovero e stabilendo un rapporto
empatico tra medico e paziente. Nei casi in cui l'abuso di analgesici ?
protratto per anni, ? consigliabile una disintossicazione controllata
attraverso il ricovero e seguita da un'adeguata terapia di profilassi e da una
corretta terapia di supporto psicologico-comportamentale.

Fonte: Dica33


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