(22-07-10) Nefropatia, dialisi precoce non migliora outcome
L'inizio precoce del trattamento dialitico pianificato nei pazienti con
nefropatia cronica allo stadio V non risulta associata a un miglioramento della
sopravvivenza o degli outcome clinici. Lo studio Ideal, condotto da Bruce
Cooper del Royal North Shore Hospital, Sydney Medical School, e collaboratori,
si ? svolto in 32 centri australiani e neozelandesi su 828 pazienti di et? pari
o superiore a 18 anni con malattia renale cronica allo stadio V, con una
velocit? di filtrazione glomerulare (Gfr) compresa tra 10 e 15 ml al minuto per
1,73 m2 di area di superficie corporea). I pazienti arruolati sono stati
randomizzati all'instaurazione pianificata della dialisi quando la Gfr stimata
era compresa tra 10 e 14 ml al minuto (inizio precoce) o tra 5 e 7 ml per
minuto (inizio ritardato). Il tempo mediano all'inizio del trattamento ?
risultato pari a 1,8 mesi nel gruppo a inizio precoce e a 7,4 mesi in quello a
inizio ritardato. In quest'ultimo gruppo un totale pari al 75,9 % dei pazienti
ha iniziato la dialisi quando la Gfr stimata era superiore al target di 7
ml/min, in quanto i sintomi erano gi? presenti. Durante un follow-up mediano di
3,59 anni, ? deceduto il 37,6% dei soggetti che hanno iniziato la dialisi
precocemente contro il 36,6% del gruppo a inizio ritardato. Non sono state
segnalate differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda la
frequenza degli eventi avversi (eventi cardiovascolari, infezioni o
complicazioni della dialisi).
N Engl J Med, 2010 Jun 27. [Epub ahead of print]
Fonte: doctornews33
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